Sea Watch e Sea Eye, Conte apre allo sbarco: è scontro con Salvini
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ROMA, 9 GENNAIO - “Accogliamo donne e bambini, c’è un limite ad ogni politica del rigore”. Il premier Giuseppe Conte, in un’intervista televisiva rilasciata ieri, si è espresso così in riferimento al caso dei 49 migranti bloccati a bordo delle navi Ong Sea Watch e Sea Eye, da diciotto giorni in mare in attesa di un porto in cui sbarcare.Immediata la replica di Matteo Salvini: “Nessuno arriverà mai con il mio consenso”.
“Questo è un caso eccezionale, con donne e bambini da oltre due settimane in mare”, ha detto Conte. “Non volendo tradire la linea di coerenza del governo – ha continuato – penso che il sistema Italia possa sopportare poche donne e pochi bambini. È contrario a qualsiasi principio separare padri e figli. Salvini esprime una linea condivisa dal governo, ma se marchiamo nel segno dell'eccezionalità un intervento di questo tipo, la linea del governo non può essere tacciata di incoerenza”.
“Se non li faremo sbarcare, andrò a prenderli io in aereo e li porterò in Italia”, si è spinto a dire il presidente del Consiglio. Una frase che ha scatenato la reazione di Salvini, affidata a Facebook: “Non cambio e non cambierò mai idea, un cedimento significherebbe riaprire le porte al traffico di esseri umani. Finché non si bloccano gli scafisti e chi li aiuta, continueranno a partire e morire migliaia di persone”.
Sulla questione è intervenuto nella serata di ieri anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. In diretta a Cartabianca, su Rai 3, Toninelli ha spiegato che “quello che conta è che i migranti sbarchino a Malta, perché per legge devono sbarcare nel porto più vicino”. “Capisco Salvini: le Ong hanno violato la legge, i migranti sulle navi della Sea Watch e Sea Eye dovevano sbarcare in Libia”, ha aggiunto il ministro.
Claudio Canzone
Fonte foto: liberoquotidiano.net