Scuola. Un legame di solidarietà: IC Don Milani-Sala e Italia Solidale
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Scuola. Un legame di solidarietà: IC Don Milani-Sala e Italia Solidale. Costruire la Pace tra Noi, Tra Noi e nel Mondo attraverso la Missione con Kokoi Fabiano"
Giovedì 26 ottobre, presso la scuola primaria Samà si è svolto il convegno dal titolo “Una nuova cultura di vita e un nuovo modo di fare missione per costruire la pace in noi, tra noi e nel mondo”.
L’atrio della scuola primaria di Samà ha preso vita grazie alla presenza di alunni, alunne e insegnanti che, al canto dell’Inno alla gioia, hanno accolto festosi una delegazione dell’associazione Italia Solidale. Sono intervenuti: Elisabetta Sbrolla, missionaria italiana, Enyasio Teku, missionario ugandese, e Palmira Curcio, volontaria dell’associazione.
L’incontro, presieduto dalla dirigente scolastica Cinzia Emanuela De Luca, ha consolidato un rapporto instaurato tra la scuola e l’associazione di volontariato durante lo scorso anno scolastico, quando in occasione del Natale gli alunni di tutte le classi del plesso erano stati coinvolti nel progetto di solidarietà “Sono creativo, adotto un bambino”, finalizzato a una raccolta fondi ricavati tramite un mercatino allestito con lo scopo di finanziare un’adozione a distanza, curata dalla suddetta associazione. E dal buon esito del mercatino solidale è stato possibile adottare il piccolo Kokoi Fabiano, un sorridente bambino di 6 anni che vive in Uganda.
Kokoi, attraverso una lettera, ha ringraziato l’I.C Don Milani-Sala per la grande generosità dimostrata da questo gesto concreto, mosso dalla carità e dalla solidarietà delle famiglie. Il piccolo Kokoi ha ricevuto, da parte dei bambini del plesso, uno zainetto contenente del materiale scolastico, la bandiera Tricolore italiana e una raccolta di disegni con dei messaggi di affetto e di speranza per il suo futuro. Attraverso l’emozionante racconto dell’esperienza di vita di Enyasio, i bambini hanno rivolto uno sguardo nuovo sul mondo, aperto agli altri, sensibile alle realtà meno conosciute. Le voci dei piccoli alunni, prima incerte e sussurrate e poi sempre più sicure, si sono unite al canto in ugandese in cui tutti rispondono alla chiamata d’amore verso i fratelli. Tutti siamo missionari, tutti abbiamo bisogno di sperimentare che solo con l’amore è possibile costruire la pace.
Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima e nello sguardo luminoso di Elisabetta abbiamo sperimentato che la gioia è contagiosa. Tutti sono assetati di felicità e sono attirati verso chi la vive e la trasmette perché vogliono scoprire il segreto della sua gioia e conquistarlo anche loro. Tutti possiamo iniziare a promuovere relazioni costruttive per contribuire alla costruzione della pace in noi, tra noi e nel mondo.