Scuola prepara piano emergenza, si studia nuova maturità
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Scuola prepara piano emergenza, si studia nuova maturità

giovedì 5 marzo, 2020

Scuola prepara piano emergenza, si studia nuova maturità. A studio nuove modalità maturità. A Bergamo lauree via telematica
ROMA, 5 MAR - Per gli 8,5 milioni di studenti iscritti nelle scuole italiane e gli 1,7 universitari, l'attuale sarà un anno scolastico e accademico del tutto anomalo: su questo tutti ovviamente concordano. La chiusura delle scuole nella 'zona rossa' e la sospensione delle lezioni in tutte le altre, finora fissata fino al 15 marzo, potrebbe anche essere prolungata, quasi sicuramente nelle zone del contagio. Ma non solo. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli non ha escluso una possibile proroga dello stop delle lezioni: "potrebbe configurarsi questa eventualità". E quindi si comincia a ragionare su come recuperare il tanto tempo perduto e a pensare ad un 'piano di emergenza'.

Tante le ipotesi possibili in campo, un po' come nel 1973 quando per una epidemia di colera, si posticipò l'inizio delle lezioni: prolungare la fine dell'anno scolastico, oppure prevedere, alla ripresa, corsi intensivi o lezioni sia mattina che pomeriggio. Potrebbero anche saltare l'obbligo di alternanza scuola lavoro o i test Invalsi. Tutto ancora da vedere. A preoccupare di più sono ovviamente i maturandi. Per questo oggi sono stati convocati i sindacati della scuola con i quali al ministero si è ragionato su molteplici temi: gli esami, il rafforzamento della didattica a distanza ma anche il reclutamento degli insegnanti in vista del prossimo anno scolastico.

Tante le ipotesi in campo per la maturità come, ad esempio, quella di eliminare la commissione esterna o almeno di riequilibrarla con più professori interni per venire incontro ai ragazzi. Moltissime le scuole attive oggi - primo giorno di sospensione della didattica in area non rossa - già dalle prime ore della mattina con videoconferenze e lezioni in modalità e-learning.

Attraverso collegamenti video sul web, presidi e professori stanno organizzando le lezioni online: l'obiettivo è quello di portare avanti i programmi, soprattutto per gli studenti di terza media e del quinto anno superiore che nei prossimi mesi dovranno affrontare esami e maturità, ma anche per tutti gli altri.

Anche gli atenei cercano di assicurare ai propri studenti la possibilità di frequentare le lezioni a distanza, tramite le piattaforme di e-learning. "Trattandosi come ovunque di una sperimentazione, l'approccio sarà - per i docenti - graduale e su base volontaria", fa notare Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell'Università degli Studi di Bergamo.

Il quale spiega anche che nel suo ateneo sono state valutate forme alternative per la discussione di laurea, almeno per quanto riguarda la prossima sessione straordinaria, che è confermata e che riguarderà i 1354 attuali laureandi, di cui 573 iscritti a sessioni di laurea in programma fino al 20 marzo all'Ateneo bergamasco. Le lauree si terranno per via telematica alla presenza del rettore che ha deciso di presiedere tutte le imminenti commissioni del Dipartimento di giurisprudenza come segno concreto di partecipazione alla discussione e proclamazione delle tesi.

"L'insegnamento a distanza - sottolinea Maddalena Gissi, segretario Cisl Scuola - è una alternativa e in questo momento sottolinea il contatto tra docenti e discenti ma non può ovviamente sostituire la lezione nè può essere imposto. Siamo contrari ad un uso enfatico di questo strumento".

Un concetto condiviso dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Abbiamo lavorato da subito ad un'accelerazione del programma di didattica a distanza. In mezzo a tante difficoltà - spiega - può rappresentare una grande opportunità. Ma la scuola è molto altro. La scuola è condivisione, è stare assieme. La scuola in classe è insostituibile. E deve tornare presto".


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