Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 12 OTTOBRE Claudio Scajola, Umberto Bossi, Frattini, Domenico Scillipoti, Gianfranco Miccichè sono solo alcuni, oltre i 12 deputati in missione, dei 35 assenti in aula al momento della votazione sull’articolo 1 del Rendiconto dello Stato. Alla prima votazione erano presenti 287 deputati della maggioranza e 285 dell’opposizione, alla seconda votazione, in cui c’è stata la bocciatura dell’articolo, 294 deputati della maggioranza e 290 dell’opposizione, ma alcuni come Bossi, Cossiga e Testoni pare non abbiano fatto in tempo a votare. Impossibile non notare l’assenza dello stesso Tremonti, visto che la legge in questione è la sua.[MORE]
Una bocciatura inattesa ma indubbiamente pesante. e dagli inevitabili risvolti politici. Berlusconi non accetta di pensare che il suo Governo sia oramai arrivato al capolinea, né di cogliere ragioni politiche in quanto accaduto. Pochi minuti dopo essere uscito dall’Aula parla di problema tecnico, “verificheremo la fiducia in Parlamento” ha dichiarato, proseguendo, con il suo solito ottimismo “risolveremo tutto, troveremo una soluzione”. Domani, alle 11, il presidente del Consiglio, chiederà un nuovo voto di fiducia al suo esecutivo, previsto per venerdì, ma l’opposizione chiede le immediate dimissioni del governo e i gruppi di minoranza minacciano di non partecipare al voto in segno di protesta. Impossibile dunque non allarmarsi ed interrogarsi sull’effettiva stabilità politica. Servono garanzie. Garanzie che ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiesto a Berlusconi. Oggi Napolitano ha espresso tutta la sua preoccupazione in una nota ufficiale in cui si domanda se la maggioranza sia “in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l’insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese”. Inequivocabile il suo appello al presidente del Consiglio e al parlamento affinché diano "una risposta credibile".
Intanto, durante il vertice di maggioranza convocato dal presidente a Palazzo Grazioli, durato quasi quattro ore, si è già trovata una soluzione “mandare all’aria l’Esecutivo nel mezzo della crisi economica mondiale che stiamo vivendo sarebbe un atto fortemente irresponsabile”. Alle 19 i capigruppo di opposizione si riuniranno per decidere come comportarsi in Aula domani e venerdì.
Sara Marci