Scontri in Francia: 719 gli arresti, nella quinta notte di protesta
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Secondo quanto indicato da un rapporto ancora provvisorio, del Ministero dell’Interno francese, durante la quinta serata di proteste nella notte tra sabato e domenica sarebbero 719 le persone tratte in arresto in tutto il Paese a seguito della morte di Nahel, il 17enne di origini nord africane, ucciso martedì scorso a Nanterre da un poliziotto durante un controllo stradale. 45 poliziotti e gendarmi sono rimasti feriti, 577 veicoli e 74 edifici sono stati dati alle fiamme, mentre 871 incendi sono stati registrati su strade pubbliche, ha aggiunto il ministero. Inoltre, sono state prese di mira 10 stazioni di polizia, 10 caserme della gendarmeria e 6 stazioni di polizia municipale. "Notte più tranquilla grazie all'azione risoluta della polizia", ha annunciato Gérald Darmanin sul suo account Twitter, il quale ha seguito l'evoluzione della situazione dal centro di comando di Parigi insieme alla premier Elisabeth Borne, che ha detto: "Sono venuta per riaffermare alla polizia il mio pieno sostegno e quello del governo". Nella notte tra venerdì e sabato la polizia aveva effettuato più di 1.300 arresti, cifra record da martedì,
A Parigi, un imponente dispositivo di sorveglianza e prevenzione è stato dispiegato lungo gli Champs-Elysées. Gli ultimi gruppi sono stati evacuati prima delle 02:00. Pochi incidenti gravi sono stati segnalati nella periferia parigina, punto di partenza delle rivolte. Gli agenti di polizia sono stati invece oggetto di colpi di mortaio a Vigneux (Essonne).
Emmanuel Macron ha annunciato sabato al suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier il rinvio a martedì della sua visita di Stato prevista per domenica sera. Il capo dello Stato ha effettuato sabato pomeriggio una serie di telefonate ai sindaci del Paese, preoccupato per la spirale di violenza che sta scuotendo la Francia.
Nel tentativo di fermare l’ondata di violenza urbana, molti comuni hanno introdotto il coprifuoco e le reti di trasporto pubblico sono state chiuse prima del previsto, in particolare quella degli autobus e dei tram dell'Ile-de-France dalle 21:00.
Le autorità francesi hanno aperto un'inchiesta "per tentato omicidio" in relazione all'attentato perpetrato nella notte dai rivoltosi contro l'abitazione di Vincent Jeanbrun, sindaco di Hay-les-Roses, sobborgo parigino situato nella valle della Marl. Lo riporta il quotidiano "Le Figaro". Durante i disordini, un'auto è stata data alle fiamme e lanciata verso l'abitazione del sindaco. La moglie di Jeanbrun e uno dei suoi figli sono rimasti feriti. In seguito a quanto accaduto, il sindaco di Hay-les-Roses, eletto nelle file dei repubblicani, partito di centrodestra erede dei gollisti e dei democristiani, ha ricevuto la solidarietà di diversi esponenti del mondo politico francese.
"Ieri sera è stata raggiunta una pietra miliare nell'orrore e nell'ignominia" - ha dichiarato Jeanbrun su Twitter - "La mia casa è stata attaccata e la mia famiglia è stata vittima di un attentato. La mia determinazione a proteggere e servire la Repubblica è più grande che mai. Non mi tirerò indietro."
La prefettura di Val-de-Marne ha condannato fermamente. Il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, ha espresso il suo sostegno. "Non lasciamo passare alcuna violenza, verbale o fisica", ha scritto su Twitter questa domenica mattina.
Fonte immagine Rtbf