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Sciopero generale in Sicilia, i sindacati chiedono a Crocetta un piano straordinario

Caterina Portovenero
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Sciopero generale in Sicilia, i sindacati chiedono a Crocetta un piano straordinario
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PALERMO, 6 GIUGNO 2013 - E’ cominciata intorno alle 10.00 una manifestazione unitaria di oltre mille delegati sindacali. Uno sciopero generale che arriva come una protesta dall’intero mondo del lavoro siciliano. Cgil, Cisl e Uil chiedono al presidente Rosario Crocetta di agire immediatamente nel settore lavoro, sviluppo e tutele, e vogliono una strategia per uscire dall’emergenza sociale.

Una manifestazione, questa, che anticipa quella del 22 giugno indetta a Roma dai tre sindacati confederali. Al corteo presenti anche i pensionati, attraverso Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Sicilia, oltre che le onlus della Rete dei centri socio educativi, che saranno anche, a partire dalle 10.00 davanti Palazzo delle Aquile, per dare voce ai disabili di Palermo che aspettano da ben otto mesi finanziamenti per le attività socio-educative.

Il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, interviene sui temi al centro della rivendicazione. “È la tempesta senza fine di una crisi che non ha precedenti e i cui effetti in Sicilia hanno travolto tutti i settori dell’economia, che costringe il sindacato siciliano a mantenere una pressione convinta e forte su ogni livello di governo. È l’emergenza sociale, che impone strategie concrete e concrete azioni di governo. In sede Ue, dal governo nazionale, dai governi locali. È la pesante situazione economica e sociale siciliana sempre più grave e senza sbocchi, che obbliga il sindacato confederale a mobilitarsi per il lavoro, lo sviluppo produttivo, per nuove tutele sociali. Perché la Sicilia è l’area più colpita dalla recessione, dal peggioramento delle condizioni sociali, dall’indebitamento crescente di un sistema e di un’amministrazione pubblici pesanti, troppo costosi, inefficaci”.

“Dalla Regione - si legge ancora sul sito cislsicilia.it - ci aspettiamo politiche che rimettano in moto produttivamente l’economia anche mediante incentivazioni all’occupazione. Chiediamo misure che risanino le finanze pubbliche ristrutturando partecipate e controllate, locali e regionali, e tagliando i costi della politica e degli apparati amministrativi. E provvedimenti che possano assicurare stabilità e serenità alle migliaia di precari, dalla pubblica amministrazione ai forestali ai formatori, con il loro impiego più produttivo. Ancora, chiediamo interventi di radicale ristrutturazione delle politiche sociali, attualmente dispersive e inefficaci, recuperando all’attuale sistema le risorse indispensabili per sostenere più strumenti in deroga a tutela di chi rischia il posto di lavoro e a sostegno delle famiglie povere e degli anziani non-autosufficienti. Insomma, è su queste priorità che il governo deve costruire e offrire alle parti sociali la strategia che orienti la Sicilia allo sviluppo produttivo”.

Ora, dal presidente Crocetta ci aspettiamo che chiami a confrontarsi politica, forze sociali ed enti locali. È questo il nostro unico intento: costruire e realizzare un accordo sociale strategico che serve al mondo del lavoro e al sistema delle imprese ma anche al governo e alla politica, che pare confusa e disorientata di fronte all’aggravarsi della crisi economica e sociale”, conclude Bernava.[MORE] 

(Foto dal sito palermo.repubblica.it)

Katia Portovenero


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Scritto da Caterina Portovenero

Giornalista di InfoOggi

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