Scioperi: è lunedì nero per scuole, medici, poste e uffici pubblici

Annachiara Cagnazzo
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Scioperi: è lunedì nero per scuole, medici, poste e uffici pubblici
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ROMA, 19 DICEMBRE 2011 – La settimana comincia con le braccia incrociate per i dipendenti pubblici, dalla sanità alla scuola, che rispondono alla chiamata dei sindacati di categoria, Cgil, Cisl e Uil, che chiedono una manovra più equa. I dipendenti della scuola sciopereranno però solo un’ora a fine lezioni, mentre per l’intera giornata i lavoratori dell’università, della ricerca e dell’Afam.[MORE]

Per quanto riguarda la sanità, i servizi di assistenza sanitaria d’urgenza saranno garantiti, mentre potranno essere rinviate le attività cliniche e diagnostiche programmate. Massimo Cozza (Fp-Cgil Medici), Biagio Papotto (Cisl Medici) e Armando Masucci (Uil-Fpl Medici) “si scusano per i disagi che potranno essere recati ai cittadini, ma ritengono fondamentale una manovra più equa e che investa nel servizio pubblico come volano di crescita”.

“Ancora una volta, invece, si vuole far cassa costringendo ai lavori forzati notturni migliaia di medici anziani, con 66 anni e oltre, con turni sempre più logoranti e pesanti per il blocco del turn over, a discapito della qualità dell’assistenza per i cittadini. Nessun intervento a favore di migliaia di giovani medici e precari, che vedranno invece sempre più lontano l’ingresso nel mondo del lavoro”, aggiungono i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, che domani, in camice bianco, parteciperanno al presidio unitario del Pubblico Impiego a Piazza Montecitorio.

Disagi anche per chi dovrà avvalersi dei servizi di pubblici uffici e di quelli postali: i dipendenti delle Poste sciopereranno le ultime tre ore di turno. Braccia incrociate anche per i lavoratori dell’energia (elettrici, petrolio, gas-acqua), anche se saranno garantiti i servizi indispensabili. In piazza scenderanno i lavoratori del pubblico impiego: in Piazza Montecitorio, a Roma, dalle 09:30 alle 12:30 si terrà un presidio nazionale.

Annachiara Cagnazzo

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Scritto da Annachiara Cagnazzo

Giornalista di InfoOggi

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