Schermaglie tra Pdl e Pd. Alfano: «Confusi». D'Alema: «Mai con Berlusconi». Gli 8 punti di Bersani
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PALERMO, 4 MARZO 2013 - Da Palermo con furore. Il segretario del Pdl Angelino Alfano (nella foto), dal capoluogo siciliano, attacca pesantemente il leader della colazione di centrosinistra, Pier Luigi Bersani, che per il secondo al comando del partito di Berlusconi è addirittura peggio di Beppe Grillo.
«Almeno lui parla chiaro» sentenzia il segretario sul Giornale. «La sinistra immagina il governo come presa del potere per eliminare l’avversario politico. Questa è la sinistra italiana. Il Pd è davvero confuso. La sinistra non ha capito la gravità del momento. Il Pd ha una grande responsabilità che non può usare contro gli interessi nazionali per puri interessi di parte».
Alfano non ha paura di un ritorno alle urne, certo che il paese seguirà il modello siciliano, già apprezzato dal comico genovese: «Se dovessimo tornare alle urne non le temeremo. E faccio un pronostico, se si andasse a votare si riproporrebbe il modello siciliano, cioè quanto è successo oggi alla Regione: a vedersela saranno il Pdl e Grillo, mentre il Pd, come è accaduto nell’Isola, resterà dietro. L’elettorato punirà l’atteggiamento contro il Paese del Partito democratico».[MORE]
Dall’altra parte della barricata, Massimo D’Alema ripete il rifiuto del centrosinistra di prendere in considerazione l’ipotesi di un governo insieme a Berlusconi: «Lo escludiamo» taglia corto ai microfoni di RepubblicaTv.
Intanto Pier Luigi Bersani, prepara il suo programma in otto punti da presentare alle Camere: «Leggi contro la corruzione e la mafia; conflitto di interessi; costi e sobrietà della politica; interventi immediati sull'urgenza sociale; interventi positivi sull'economia; green economy; diritti sulla cittadinanza e sulle coppie omosessuali; scuola e diritto alla studio» si legge sul Sole24Ore
(Foto: notiziedabruzzo.it)
Giovanni Gaeta