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MELBOURNE, 22 Agosto - Una scomoda spada di Damocle, si riversa ancora sugli esponenti, di più in alto grado, della Chiesa Cattolica.
Un verdetto sancito dal tribunale australiano ha riconfermato, oggi, la condanna contro il cardinale australiano, George Pell, dichiarato colpevole di abusi sessuali su minori, la condanna a sei anni di carcere è stata confermata dalla Corte d'Appello dello stato di Victoria. Una sentenza a maggioranza di 2-1, ha respinto il ricorso presentato da Pell contro il verdetto unanime emesso da una giuria a dicembre per cui l'ex tesoriere vaticano, si è reso colpevole di aver molestato due coristi di 13 anni nella cattedrale di San Patrizio a tra il 1996 e il 1997.
I legali del cardinale dovrebbero ora presentare un nuovo ricorso all'Alta corte, l'organo di giudizio finale dell'Australia.
-"Ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane, la Santa Sede prende atto della decisione di respingere l'appello del Cardinale George Pell" - lo dichiara il portavoce Matteo Bruni -"il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza ed è suo diritto ricorrere all'Alta Corte".
Lo scandalo pedofilia travolge ed imbarazza ancora la Santa Sede e nell'occasione, Papa Francesco conferma la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l'impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili.
Il 78enne Pell, è la carica di maggior importanza, coinvolta negli abusi sui minori.
Laura Fantini
fonte immagine repubblica.it