Scalzo, la mia idea per le scuole di Catanzaro: risorse aperte al territorio e in rete fra loro
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CATANZARO 17 GENNAIO 2013 - Dopo la vicenda del plesso “Murano” dell’I.C. Vivaldi, che pare felicemente risolta, quella relativa all’I.C. Mazzini diventa, a mio avviso, paradigmatica di come sia finita la scuola catanzarese dopo anni di governo di un centrodestra senza alcuna idea strategica su di essa e sulla città in generale.
Il paventato accorpamento commissariale di una scuola del centro storico ad una distante dallo stesso è da ritenersi irrazionale perché, in una città in cui è già problematico il collegamento verso il centro, raggiungere la dirigenza o gli uffici amministrativi spostati in periferia risulterebbe difficoltoso, per l’utenza o il personale che avesse bisogno di risolvere piccoli problemi quotidiani, anche solo una richiesta di certificato.
È davvero un caso emblematico: viene facile pensare come nel nostro centro storico solo il corso continui ad essere aperto (alle macchine), mentre chiudono i piccoli negozi, chiudono i cinema, chiudono i supermercati, ora chiuderebbero anche le scuole…
A mio giudizio, ben diverso avrebbe dovuto essere il trattamento da parte dell’Amministrazione verso quei genitori ed insegnanti, che già soffrivano il disagio di essere stati “delocalizzati” in sedi provvisorie e distanti, come palazzo Petrucci.
La nostra idea di scuola è differente: essa è per noi il centro stesso della vita sociale e culturale cittadina. Perciò occorre valorizzare al massimo le iniziative di apertura al territorio, non solo ad esempio con l’uso delle palestre (altro triste capitolo), ma aprendone le biblioteche, i laboratori, i locali stessi per incontri di valore socio-culturale proprio lì, nei quartieri in cui esse sono inserite.[MORE]
Ecco allora in sintesi le nostre proposte, che si sviluppano in due direzioni.
• Piano Integrato per il Diritto allo Studio - Coordinare e valorizzare le offerte formative delle scuole del territorio, promuovendo la creazione di reti territoriali e sostenendo le iniziative volte all’apertura pomeridiana in ogni quartiere della Città, anche col supporto di insegnanti in pensione, anziani e associazioni culturali o sportive. Reti che possono aprirsi fino alla dimensione europea, favorendo scambi e gemellaggi con analoghe reti di scuole già operanti in altri paesi.
• Piano Comunale per l’Edilizia Scolastica - Completare anzitutto le azioni di ristrutturazione già in atto per alcuni plessi e l’opera di ricognizione sulla staticità degli immobili. Individuare poi finalmente il patrimonio immobiliare pubblico che possa essere destinato a funzioni scolastiche, o eventualmente dismesso in favore di soggetti pubblici o privati, anche mediante permuta con immobili da destinare a nuovi plessi scolastici. Operare secondo linee e finanziamenti del Piano nazionale di edilizia scolastica, prevedendo interventi di ammodernamento, recupero e messa in sicurezza degli edifici, esistenti o nuovi. Garantire il rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, accedendo ai finanziamenti europei per lo sfruttamento delle energie alternative e potenziando la raccolta differenziata e percorsi di sviluppo sostenibile.
Il coinvolgimento di alunni, famiglie, insegnanti e personale tutto della scuola dev’essere la scelta strategica per l’Amministrazione; la condivisione dell’immenso patrimonio sociale e culturale a disposizione nel settore conoscenza dev’essere lo stile. La qualità dell’istruzione nel territorio è una sfida che si vince solo se c’è “gioco di squadra”, cioè il contributo coordinato dei vari attori per il perseguimento di obiettivi comuni. Ecco perché non è più pensabile di mettere genitori e lavoratori davanti ad un fatto compiuto, ad un prendere o lasciare.
Come aveva intuito già Benjamin Franklin a fine ’700 e come ribadito nel 2000 dal Consiglio Europeo e oggi da Barack Obama, “il miglior investimento possibile è quello nella conoscenza, perché è quello che paga i migliori interessi”.
Salvatore Scalzo, Candidato Sindaco Centrosinistra