Amministrative 2012 Catanzaro: Scalzo illustra la rivoluzione arancione
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Catanzaro 24 marzo 2012 - Dopo Napoli e Milano, la rivoluzione arancione passa da Catanzaro. In un affollato teatro Masciari il candidato a sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ha presentato la sua coalizione. Nove simboli: il Pd, Sel, Italia dei valori, Psi, la Federazione della sinistra, i Verdi e poi le liste civiche Primavera a Catanzaro, Obiettivo capoluogo e il Bene in comune. Non tutti riusciranno a fare liste autonome, ma a questi, con ogni probabilità, andrà ad aggiungersi la “Svolta democratica” di Vincenzo Ciconte (assente questa mattina) che dopo la fugace apparizione come candidato del Terzo Polo dovrebbe rientrare nell'alveo del centrosinistra.
La convention di oggi si è aperta con un simpatico sketch dell'attore comico Enzo Colacino, accompagnato da Pino Tafuri e Sergio Marino, che ha fatto il verso al trasformismo politico nel capoluogo. Cambiano decisamente i toni quando prende la parola il commissario del Pd Alfredo D'Attorre che parla al cuore di «una città offesa nella sua dignità civile e sociale. C'é chi pensa di poter colonizzare la città di Catanzaro esportando il “modello Reggio”. E noi vogliamo combattere questo sistema, vogliamo evitare che la città torni nelle mani di un vecchio gruppo di potere che non ha niente da dare alla città ma solo da prendere. Catanzaro può offrire l'immagine di un capoluogo che si rimette in cammino, questa città sarà l'esempio della Calabria migliore». Sul palco si alternano i rappresentanti delle forze che compongono la coalizione. Per il commissario provinciale dell'Idv,
[MORE]
Enzo Tromba, le prossime elezioni sanciranno «il rinascimento etico e sociale di Catanzaro. Da qui deve partire la classe dirigente che finalmente potrà unire la Calabria». Poi è la volta di Raffaele Miceli, medico che ha riunito «un gruppo di cittadini che ha voglia di cambiamento». L'appello di Sel, per bocca di Massimiliano Cassandra, è rivolto a tutti i catanzaresi perché «votino con il cuore. Siamo una coalizione accogliente, l'unico requisito necessario è voler bene a Catanzaro e ai catanzaresi. Basta allo spregiudicato utilizzo del territorio, basta ai condizionamenti sull'amministrazione». Piero Mascaro (Federazione della Sinistra) ha ribadito la necessità di «stare tra la gente. Bisogna dire basta ad un ceto politico che ha fallito».
Salvatore Fulciniti della lista “Il bene in comune” ha voluto ricordare il messaggio lanciato dalle associazioni cattoliche durante il forum di Todi: «indignarsi è un valore. Il nostro è un impegno per una nuova classe dirigente». Per Fabio Guerriero, segretario organizzativo del Psi, la partita è fra «il passato e la speranza. Da una parte ci sono gli interessi particolari dall'altra i sogni. Catanzaro per noi è un centro commerciale all'aperto fatto di artigiani ed eccellenze, per gli altri è un posto dove fare altre speculazioni». L'ultimo intervento è quello di Roberta Giuditta unica donna sul palco e rappresentante degli ecologisti e di tutti quei «liberi cittadini finora colpevolmente distanti dalla politica.
Noi non siamo quelli del no, noi siamo quelli del si può fare. Vogliamo una città delle buone maniere, per questo Salvatore Scalzo deve vincere». Sulle note del “più grande spettacolo dopo il big bang” è proprio Salvatore Scalzo a tratteggiare la città che vorrebbe realizzare. Un capoluogo unito, con il centro collegato alle periferie e quest'ultime oggetto di importanti opere di urbanizzazione con strade e servizi degni di una città. Scalzo immagina una Catanzaro che cresce in sintonia con il resto della provincia, a partire dal trasporto pubblico con la creazione di un'azienda provinciale che metta insieme Amc, Ferrovie della Calabria e Multiservizi di Lamezia.
Una città in cui la raccolta differenziata avviene porta a porta e produce utili per le casse del Comune. Un capoluogo che riesca a fare della cultura e del turismo un concreto volano di sviluppo. Non un libro dei sogni, spiega il candidato. «Basterà mettere competenza e professionalità nella macchina amministrativa, ridurre gli sprechi, concentrare gli sforzi per non perdere neanche un euro dei finanziamenti europei». Poi l'affondo sul centrodestra: «Abramo è stato voluto dai vertici della Regione perché Scopelliti cerca di esportare a Catanzaro la peggiore Reggio di sempre.
Il candidato del Pdl non dice una parola sulle spoliazioni a cui è stata sottoposta la città in materia di sanità, di direzione amministrativa regionale, di trasporti. Abramo continua a non fare chiarezza sui tanti interrogativi che ci sono sulla Sorical. Il quadro che abbiamo davanti è chiaro – ha concluso Scalzo – siamo a un bivio: da una parte c'è il declino inesorabile del capoluogo, dall'altra il ritorno alla vita».
Intanto è stato ricucito in 24 ore lo strappo con l' Idv (che stava presentare un candidato sindaco autonomo), il partito di Antonio Di Pietro crede ancora in Salvatore Scalzo, mentre la lista "Svolta Democratica" di Ciconte non ci sarà e i membri potrebbero essere spalmati nelle liste che sosterranno Scalzo.
(notizia segnalata da Alessandro Impellizzieri)