Sarà la Facoltà di Medicina il prossimo attacco a Catanzaro ed ai calabresi?
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CATANZARO, 13 MARZO - La politica cosentina, trasversalmente, e sotto l’abile guida del sindaco Perugini, continua ad insistere in modo agguerrito affinché si istituisca una facoltà di Medicina presso l’UniCal. In un’apposita riunione tenutasi presso il palazzo della Provincia Brutia si è fatto menzione di fondi europei per la copertura finanziaria ed ora, al fine di completare l’opera, mancherebbe solo l’autorizzazione da parte della Regione Calabria. [MORE]
Riteniamo che se tale iniziativa andrà in porto produrrà dei danni a tutta la Calabria, cosentini compresi. Ci spieghiamo meglio: tutti auspichiamo di fruire di servizi eccellenti per consentirci una qualità della vita migliore; ma perché in un qualsiasi settore si raggiunga l’eccellenza bisogna tenere conto di alcuni parametri che nell’istruzione universitaria (e ancora di più nella sanità) rivestono un ruolo fondamentale. La Calabria conta meno di duemilioni di abitanti: una facoltà medica risulta essere sufficiente e può aspirare all’eccellenza. Due facoltà, al contrario, annacquerebbero le esperienze, diminuirebbero la casistica e – in altre parole – creerebbero due facoltà di medio-basso livello anziché mantenerne una di buona qualità. Non sarebbero forse tutti i calabresi a rimetterci, cosentini compresi?
Ma c’è di più. L’istituzione di una seconda facoltà medica sarebbe l’ulteriore segnale, nostro malgrado, di come le Università calabresi anziché collaborare senza pestarsi i piedi non fanno altro che fomentare guerre tra poveri. Riteniamo che una facoltà di Architettura per la Calabria sia sufficiente, pertanto noi siamo fautori di una valorizzazione di quella esistente a Reggio. Riteniamo che una facoltà di Ingegneria per la Calabria sia sufficiente, pertanto noi siamo fautori di una valorizzazione di quella esistente a Cosenza. Infatti l’Università di Catanzaro non ha mai pestato i piedi alle Università consorelle. Non comprendiamo però perché Catanzaro, e sempre e solo Catanzaro, abbia già subìto e tuttora continui a subire queste vessazioni dagli altri atenei regionali: dopo i corsi fotocopia di Giurisprudenza aperti a Reggio e a Cosenza, dopo la duplicazione di Ingegneria Biomedica all’UniCal, dopo la soppressione di Scienze Motorie e Veterinaria, dopo la riduzione delle Scuole di specializzazione, oggi assistiamo sbigottiti all’ennesimo maltrattamento, ovvero la paventata creazione/doppione di una facoltà esistente nel capoluogo, appunto Medicina. Non vorremmo che la Regione Calabria e il suo governatore assecondassero questa insana richiesta proveniente da Cosenza. Allo stesso modo ci auguriamo che la questione Cardiochirurgia – di cui abbiamo già palesato le nostre preoccupazioni – giunga a saggia soluzione, che per i pazienti calabresi significa creare un hub a Catanzaro profittando delle eccellenze ivi realizzate in ambito cardochirurgico con una sinergia tra università, ospedale e strutture private.
Rimaniamo davvero allibiti dal campanilismo che intravediamo in questa proposta proveniente da Cosenza. Si tratta di un’iniziativa priva di alcuna visione politica lungimirante per lo sviluppo della regione. Pertanto lanciamo il nostro ennesimo accorato appello all’intera deputazione locale, al sindaco, al presidente della Provincia, ai consiglieri comunali ed a quelli dell’ente intermedio ma soprattutto ai consiglieri ed agli assessori regionali espressi dal territorio catanzarese, invitandoli tutti a difendere con ogni mezzo quel che resta dell’Università di Catanzaro.
Movimento Civico “Catanzaronelcuore”