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NAPOLI, 28 febbraio 2012 - L’edicola che ricordava Luigi, ragazzo sedicenne ucciso nel 2007 a coltellate, era abusiva ed è stata rimossa tra le critiche della popolazione. Dobbiamo dedurne due cose: innanzitutto che le forze dell'ordine oggi sono state giustamente attive in città, e poi che era la cosa più abusiva che ci fosse a Napoli in quel momento.[MORE]
Una telefonata anonima ha avvisato i carabinieri che l’edicola non poteva stare lì dov’era, poiché abusiva, e i ferrei gendarmi della municipalità sono arrivati armati e impennacchiati, a svolgere il loro dovere. Il termometro della gravità della malattia di una città è rappresentato dalla incapacità istituzionale di valutare le difficoltà e l’illegalità, non sapendo scegliere tra le priorità e affogando tra le stesse. E’ in fondo giusto e inappellabile che l’edicola sia stata rimossa, ma fa paura l’incapacità dell’istituzione napoletana (e su scala maggiore anche italiana) di muoversi autonomamente, anche senza l’input del cittadino fiaccato: l’istituzione partenopea si muove con la lentezza di un vecchi pachiderma su giacciono miriade di mosche a nutrirsi della sua vita, e come un anziano confuso malato d’Elzheimer: è irascibile, privo di lucidità, a tratti è servile, a tratti è ostinato, è tristemente inaffidabile, si perde in se stesso. Oggi ne ha fatte le spese, ancora una volta Luigi Sica.
(Antonio Mileo)
foto dalla rete