Santa Sede: presentato il Documento della Congregazione per l'Educazione Cattolica
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VATICANO, 19 DICEMBRE 2013 - Presentando il documento Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà dell’amore, il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha impostato il suo intervento su due questioni preliminari.
Da una parte appare sempre più necessario chiarificare l’identità cristiana della mission sia dell’università che delle scuole che si ispirano esplicitamente al pensiero cattolico.
È un fatto innegabile ed irrevocabile trovarsi all’interno di una società fortemente multiculturale e globalizzata. Così non si tratta dunque di lottare ma piuttosto di educare, ed educarsi, al dialogo tenendo ben presente che questo presuppone la chiara identità dei soggetti che entrano in relazione: «La chiarezza del dialogo comporta la fedeltà alla propria identità cristiana» anzi, ha osservato il porporato, nelle duecentodiecimila scuole cattoliche sparse nel mondo: «Quando le nostre istituzioni hanno rafforzato la loro identità, sono aumentati gli studenti, quando, invece, la loro identità è diventata poco chiara, hanno perso studenti».
[MORE]Dall’altra la rilevanza che assumono a livello mediale nuove ed erronee tendenze nell’interpretazione del concetto di uomo e di persona, come ad esempio la distinzione tra “sex” e “gender” ed il tentativo, in parte attuato, di immissione nei programmi d’istruzione in scuole ed università cattoliche, dicono l’urgenza di questa chiarificazione dell’ identità dell’insegnamento cattolico negli istituti d’istruzione.
Proprio dinanzi a tale tendenze ideologiche il dialogo rappresenta l’unica medicina possibile.
Da parte sua monsignor Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha spiegato rispondendo ad alcune domande circa l’ideologia del “gender”, come la Santa Sede «non interferisce nel rapporto tra queste ultime e le leggi dei loro Paesi», ma il suo interesse è invece di diverso tipo, poiché è importante che ogni scuola cattolica elabori il proprio progetto educativo, che è il luogo dove si fa la mediazione tra le leggi di ciascun paese e la visione cristiana che ispira l’educazione, eppure allo stesso tempo si sottolinea la necessità di formare dirigenti e docenti, infatti sono questi che all’interno di una spazio di libertà e di osservanza delle leggi degli stati nazionali, elaborano progetti educativi nei quali può rispecchiarsi. Una visione cristiana dell’uomo e del mondo. Ecco perché è sempre necessario «formare i formatori»; attraverso «seminari intensivi di formazione dei dirigenti».
Per maggiori informazioni: Bollettino sala Stampa della Santa Sede
Domenico Concolino
Centro Studi Verbum