Santa Messa in diretta da Lamezia su Rai 1 presieduta dal Vescovo Giuseppe Schillaci
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Santa Messa in diretta da Lamezia Terme su Rai Uno presieduta dal Vescovo Giuseppe Schillaci
LAMEZIA TERME (CZ) 18 OTT - I fedeli della diocesi di Lamezia Terme, insieme a quelli di tutto il mondo, si sono uniti in preghiera nel corso della celebrazione in diretta su Rai Uno della Santa Messa, officiata dal Vescovo di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci, nella cattedrale dei S.S. Pietro e Paolo di Lamezia Terme.
L’evento tanto atteso, inserito nel programma “ A Sua Immagine” condotto da Lorena Bianchetti e svoltosi nel rispetto delle norme Anti Covid, è stato introdotto dal lametino Orazio Coclite, storica voce di Radio Vaticana e Rai, il quale ha tracciato un breve quadro della città lametina, che accoglie , tra l’altro, la biblioteca diocesana, della cattedrale costruita dopo il terremoto del 1638 concludendo con un significativo commento sul brano evangelico di Matteo sul “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” e sull’enciclica “ Fratelli tutti” di Papa Francesco, ampiamente affrontati dal vescovo Schillaci durante l’omelia.
Il Vescovo, interpretando puntualmente la pagina del Vangelo del giorno, ha sostenuto che «la parola evangelica, che sembra ruotare intorno alla liceità del Tributo da pagare o non pagare a Cesare, nella quale viene messo in luce la rilevanza della cosa pubblica e nello specifico della laicità della sfera politica, ha tuttavia un'intenzione più profonda, più alta. Nell'espressione “ridare indietro”, o meglio, “restituire”, c'è più del pagare o dare a Cesare. La parola che Gesù Cristo rivolge ai suoi interlocutori ( farisei ed erodiani) - è anche per i suoi discepoli i quali sono chiamati a vivere la loro esistenza donandosi e a non trattenere solo per sé quanto possiedono. Il denaro, da cattivo padrone, sconvolge e corrompe le vite degli uomini: dalle persone singole alle famiglie, dagli stati nazionali ai gruppi della piccola e grande finanza.Non è mai da sottovalutare e trascurare ciò che si insinua nel cuore di ogni uomo: ricerca di privilegi mondani e fascino del potere. La tentazione è sempre in agguato ed è la stessa: idolatrare il denaro, ma anche Cesare con incluso il suo potere».
Perciò il Signore ha messo sempre in guardia i suoi discepoli da questo pericolo. La risposta che il Signore dà a farisei ed erodiani «dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» mette in evidenza l’esigenza di dare a Dio l’umano con tutta la sua dignità. «Colui che rende o restituisce a Dio quello che è di Dio non ha altro pensiero: amare, donare e donarsi. Chi appartiene a Dio, chi è di Dio, diffonde amore non odio, tesse in ogni ambito vitale, fraternità; si fa strumento di concordia e di pace» ha proseguito il Vescovo ricordando che in questa giornata missionaria mondiale, traendo esempio dall’ultima enciclica di Papa Francesco, dobbiamo diventare tessitori di fraternità, di mitezza e coraggio bandemdo l’arroganza e la presunzione dai nostri cuori e riconoscendo Gesù nei più fragili, nei più deboli, nei senza voce, negli invisibili.
La messa, animata dai canti del coro della Cattedrale “ Rorate Coeli desuper”, diretto dal maestro Attilio Lorenti, è stata concelebrata anche da don Carlo Cittadino, dal cerimoniere don Antonio Stranges e dal diacono don Enzo Mastroianni, alla presenza delle autorità civili rappresentate dal sindaco Mascaro, dal vicesindaco Bevilacqua insieme ad alcuni membri della giunta, e di quelle militari, fra cui il comandante della compagnia dei carabinieri Maggiore Bruscia e il comandate del gruppo Guardia di Finanza Irrera. Presenti anche il fratello di Monsignor Schillaci Giancarlo con la moglie Gabriella.
Lina Latelli Nucifero
Foto: Vescovo Giuseppe Schillaci