Cerca

Sanità Veneto, in arrivo la "rivoluzione dell'accoglienza": ecco cosa cambia al pronto soccorso

Federica Sterza
Condividi:
Sanità Veneto, in arrivo la "rivoluzione dell'accoglienza": ecco cosa cambia al pronto soccorso
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

VENEZIA, 31 AGOSTO 2014 – Al via la “rivoluzione dell’accoglienza”, come l’ha chiamata il governatore Luca Zaia. Si parte da lunedì 1° settembre: nei 75 reparti di pronto soccorso del Veneto sbarca il progetto da 2 milioni di euro ideato dalla Regione per migliorare i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto per quelli che arrivati in ospedale, ricevono il codice bianco. Per questi, infatti, ci sono importanti novità: le ore di attese massime potranno essere solo quattro, oltre il paziente avrà diritto ad essere ricevuto e curato.[MORE]

“L’obiettivo, in realtà” spiega il governatore del Veneto, “è di chiudere entro un’ora il 90% dei “codici bianchi”, ma ci si siamo tenuti larghi perché ci possono essere anche casi più complicati”. “Gli obiettivi di questa iniziativa sono essenzialmente tre” continua. “Uno: abbattere le liste d’attesa. Due: evitare di svilire le cure, che sono sempre al top, con accettazioni e attese non all’altezza dei nostri standard di qualità. Tre: realizzare un triage davvero efficace, che indichi ai pazienti i reparti più appropriati, penso a pediatria o ginecologia, evitando ingorghi in pronto soccorso”.

Il progetto in ogni caso, verrà monitorato e qualora non venissero rispettate le nuove direttive non ci sarà alcun a conseguenza e si provvederà a trovare un nuovo piano. Come spiega il segretario generale della Sanità Domenico Mantoan all’incontro con i primari “il progetto accoglienza impone una complessa riorganizzazione non solo dei pronto soccorso ma di tutti i reparti ospedalieri, ad esempio ortopedia, pediatria, urologia, che si dovranno piegare alle esigenze di razionalizzazione dell’attesa. Servirà poi un vero e proprio investimento culturale sul personale extra medico, dai tecnici di radiologia alle ostetriche, passando per gli infermieri”.

Federica Sterza


Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?

Iscriviti ai nostri canali ufficiali:

Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Federica Sterza

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.