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ROMA, 24 SETTEMBRE 2015 – È scontro sui tagli alla sanità: sindacati e categoria interessata annunciano una mobilitazione nazionale nel mese di novembre a due giorni dalla presentazione di quella che è stata già ribattezzata come “black list”, ovvero l'elenco delle 208 prestazioni a maggior rischio inappropriatezza (dalle risonanze magnetiche e tac ai test allergologici) finito nel mirino della spending review del ministero.[MORE]
Ogni anno, l'eccesso di prestazioni costa al Servizio sanitario nazionale 13 miliardi di euro: ratio del provvedimento in preparazione è la riduzione degli sprechi, con un risparmio per le casse pubbliche di 2,3 miliardi solo per il 2015. Tra i punti più controversi del decreto, la norma sulle sanzioni pecuniarie per i medici che esulano dai criteri di appropriatezza.
«Non è caccia ai medici», ha osservato il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin. «Diamo gli strumenti per agire in modo più sereno - ha precisato il ministro -. Le sanzioni amministrative sul salario accessorio scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovrà giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo farà, solo allora scatterà la sanzione».
Non sono dello stesso avviso i sindacati dei camici bianchi, dalla Fp-Cgil alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), che hanno manifestato la propria contrarietà in merito all’applicazione di sanzioni pecuniarie, esprimendosi in termini di «vera e propria svalutazione del ruolo dei professionisti della Sanità».
«Lo Stato si sostituisce al giudizio del professionista, assumendone le prerogative, a prescindere dal malato», è stata la replica del segretario dell’Anaao Costantino Troise, dando a intendere, come dal commento di Pier Luigi Bersani, che «Su fisco e sanità ci sarà da discutere e discuteremo».
Domenico Carelli
(Foto: bez-cenzury.com)