Cronaca

Sanità: fatture pagate 2 volte, sequestro 4 mln a laboratorio

Sanità: fatture pagate 2 volte, sequestro 4 mln a laboratorio. Il mese scorso Procura ha chiesto rinvio a giudizio imputati

REGGIO CALABRIA, 13 MAG - Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata un mese fa, a carico dei 19 indagati nell'inchiesta sulle doppie fatture pagate dall'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in favore dello "Studio radiologico s.a.s. di Fiscer Francesco" arriva il sequestro. Su richiesta della Procura guidata da Giovanna Bombardieri, lo ha disposto il Tribunale nei confronti dello studio radiologico privato di Siderno operante nel settore dell'erogazione di prestazioni diagnostiche ai pazienti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. 

La guardia di finanza ha sequestrato disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro al termine dell'indagine, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai pm Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua che, nei giorni scorsi, avevano chiesto il rinvio a giudizio, tra gli altri, per il titolare dello studio radiologico Francesco Fiscer ma anche per l'ex assessore regionale Maria Teresa Fragomeni, l'ex direttore generale dell'Asp Ermete Tripodi, l'ex direttore sanitario Salvatore Barillaro, quello amministrativo Pasquale Staltari e l'ex commissario straordinario dell'Asp Santo Gioffré. 

I fatti si sono verificati pochi giorni dopo l'insediamento di quest'ultimo che è accusato di aver firmato, il 3 aprile 2015, un mandato di pagamento all'istituto radiologico relativo a una transazione al termine di una procedura iniziata dai suoi predecessori.

Transazione di 7 milioni e 974mila euro che, stando all'inchiesta, era a saldo di crediti pregressi, presuntivamente vantati come non ancora riscossi. Gli investigatori hanno, quindi, analizzato nel dettaglio ciascuna delle quasi cento fatture presentate dallo studio radiologico Fiscer e poste a fondamento di diversi decreti ingiuntivi divenuti esecutivi a seguito della mancata opposizione dell'Asp reggina. Una notevole parte di quelle fatture, secondo gli inquirenti, erano state già liquidate per un ammontare complessivo di oltre 4 milioni di euro, compresi gli interessi. I reati contestati ai 19 indagati sono quelli di falso ideologico e truffa aggravata. 

Al rappresentante legale Francesco Fiscer la Procura contesta anche l'autoriciclaggio, per aver trasferito complessivamente 1milione 393mila euro provento del delitto di truffa, al fine di ostacolare concretamente l'identificazione della provenienza delittuosa. I quattro soci dello studio radiologico, invece, sono accusati di riciclaggio per aver percepito i dividendi frutto dei proventi della truffa. 

La guardia di finanza ha constatato, inoltre, una base imponibile sottratta a tassazione, ai fini delle imposte sui redditi pari a 2 milioni e 300mila euro e un Irap dovuta pari a 110mila euro. Nei confronti dei funzionari pubblici, infine, è partita la segnalazione alla Corte dei conti per un "danno erariale - è scritto in una nota delle fiamme gialle - pari ad 4milioni e 20mila euro".

In aggiornamento

Sanità: fatture pagate 2 volte, ex assessore 'socia di fatto'. Accusa: "Si adoperava affinché Studio Fiscer venisse preferito"

Sono 19 gli indagati per i quali la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulle doppie fatture pagate dall'Azienda sanitaria provinciale in favore dello "Studio radiologico sas di Fiscer Francesco" di Siderno.

Nell'indagine, che stamattina ha portato al sequestro di beni mobili e immobili per oltre 4 milioni di euro, ci sono indagati imprenditori, funzionari pubblici e anche l'ex assessore regionale Maria Teresa Fragomeni nella qualità di "socia di fatto" dello studio radiologico convenzionato con il sistema sanitario nazionale. "Anche spendendo la propria carica politica, - è scritto nel capo di imputazione in cui la Procura le contesta il reato di truffa - si adoperava affinché la società 'Studio radiologico Fiscer' venisse preferita ad altre ditte creditrici nella scelta delle società con cui transigere".

Lo scorso dicembre, il procuratore Giovanni Bombardieri, l'aggiunto Gerardo Dominijanni e i pm Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua avevano chiuso le indagini oltre che per Fragomeni, anche per il legale rappresentante della clinica Francesco Fiscer, i soci Giuseppe Fiscer, Caterina Caracciolo, Roberta Maria Strangio, gli amministratori di fatto dello studio Antonino Strangio, Pietro Armando Crinò, il legale Raffaele D'Ottavio, i funzionari dell'Asp Giuseppe Maria Latella, Giuseppe Falcone, Raimondo Delfino, Antonino Vartolo, Bruno Logozzo, Daniela Nocera, Francesco Sorrentino, l'ex direttore generale dell'Asp Ermete Tripodi, l'ex direttore sanitario Salvatore Barillaro, quello amministrativo Pasquale Staltari e l'ex commissario straordinario dell'Asp Santo Gioffré.