Sanità, aria di cambiamento per i poliambulatori milanesi
Cronaca Lombardia

Sanità, aria di cambiamento per i poliambulatori milanesi

giovedì 27 ottobre, 2011

MILANO, 27 OTTOBRE 2011- C'è aria di rivoluzione nei poliambulatori di Milano. Infatto,per adeguarsi ai ritmi frenetici della città, il medico riceverà anche di sera. Per i centri più importanti si procederà al prolungamento degli orari di visita fino alle 18.  In base al piano illustrato dal responsabile di questi servizi, Carlo Montaperto, "Gli ambulatori verranno riorganizzati tenendo conto delle esigenze dell’utenza, che sollecita orari lunghi".[MORE] 

Nella città di Milano sono dislocati 20 ambulatori, i quali di cui sei di grande dimensioni destinati a diventare grossi poli (che restano aperti tutto il pomeriggio) e intorno a loro ruoteranno le altre 14 sedi di dimensioni più ridotte, aperte fino alle 13.

 Nello specifico, in base alla nuova mappa tracciata dal suddetto piano, quello di via Doria, vicino alla fermata del metrò di piazzale Loreto, sarà quello su cui si punterà al fine di farlo diventare il numero uno. Infatti, si pensa ad un orario di apertura che vada dalle 7.30 del mattino, ora in cui iniziano i prelievi del sangue, fino alle nove di sera "per favorire gli utenti che durante il giorno lavorano", sostiene Montaperto.

Questo verrà coadiuvato, fino al tardo pomeriggio, dai poliambulatori di via Farini, via Rugabella, via Stromboli, via Gola, piazzale Accursio che garantiranno prestazioni dalle 7,30 alle 18. Tutti gli altri quattordici poliambulatori, invece, termineranno l’attività alle 13, e non più alle tre del pomeriggio come è accaduto finora.

Questo "sconvolgimento", che vede impegnati 339 medici specialisti, 220 infermieri e 110 impiegati, non sarà di facile attuazione e già ha fatto scattare delle preoccupazioni in merito. Si pensa soprattutto alle persone anziane, le quali saranno stretti a rivolgersi ai poliambulatori più grossi ma anche più lontani da casa.

Come ha dichiarato Mario Carruba, delegato Cgil per gli Icp, "Vogliamo garanzie precise sul mantenimento dei posti di lavoro, la mobilità non può essere imposta dall’alto e la chiusura alle 13 di ben quattordici ambulatori rischia di creare disservizi nelle zone più lontane dal centro". Continua Danilo Mazzacane, dirigente medico della Cisl, "Con quali soldi si domanda si farà questa rivoluzione? Piani di questa portata vanno valutati attentamente. Altrimenti si rischia di svilire un servizio fondamentale per Milano".

 

Rosy Merola


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