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ROMA, 08 AGOSTO, 2011- A quanto risulta da un monitoraggio sul parco auto della pubblica amministrazione voluto dal ministro Renato Brunetta e realizzato dal Formez PA, nemmeno le aziende sanitarie sono immuni dalle “auto blu”. L'indagine, che ha coinvolto 214 Asl su 284 interpellate (pari al 72% delle amministrazioni pubbliche della sanità, tra Asl e aziende ospedaliere), ha suddiviso il parco macchine in 'blublu' (assegnate, tra gli altri, ai vertici istituzionali degli enti pubblici centrali e locali), blu (utilizzate dai dirigenti delle aziende), e grigie (a disposizione degli uffici).[MORE]
Stando ai "dati stimati", al 31 dicembre 2010, il parco auto delle Asl risulta composto da 821 auto tra blublu e blu e 21.652 vetture grigie. Per un totale di 22.473 auto. A ciò si devono aggiungere i 2.305 autisti preposti alla loro guida, che gravano sul bilancio dello Stato 104 milioni di euro l'anno ed altri 2.919 dipendenti, la spesa supera i 185 milioni di euro. Si stima, inoltre che la spesa per ogni auto blu, tra bollo, assicurazione, piccoli e grandi manutenzioni si aggira intorno ai 10 mila euro l'anno e una grigia oltre 4 mila. Per un totale di 102,6 milioni, che sommati ai 185,4 milioni di euro di spesi per il personale porta a un esborso complessivo annuo di 288 milioni.
Come ha specificato il ministro Brunetta nella relazione inviata al Parlamento sullo stato della Pubblica amministrazione, la finalità di questo monitoraggio, che ha coinvolto tutti gli enti pubblici, non solo quelli della sanità, intende "individuare delle misure efficaci per razionalizzare e ridurre la spesa perché è netta la sensazione, nell'opinione pubblica e non solo, che nonostante tutte le misure assunte (o annunciate) nell'ultimo ventennio, i risultati ottenuti siano molto scarsi.
Questa convinzione è stata sicuramente accentuata dalla circostanza che, non esistendo dati aggiornati e attendibili in materia, le cosiddette 'auto blu' sono state considerate un ingiusto privilegio assegnato alla 'politica' che pesa in maniera significativa sui bilanci delle pubbliche amministrazioni".
In riferimento all’indagine, ilpresidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), Giovanni Monchiero, ha dichiarato, "Dire che per la sanità lo Stato spende 290 milioni l'anno per mantenere 22 mila auto blu, come se servissero a portare a spasso medici e dirigenti, è fare della demagogia fuorviante. Come sottolinea lo stesso rapporto, di queste oltre il 96% sono classificate come auto grigie ed è bene si sappia che tra queste sono conteggiate anche le ambulanze. Per il resto si tratta di vetture al servizio di veterinari, medici e infermieri per l'assistenza domiciliare o le visite urgenti. Servizi alle persone e alla collettività, non privilegi". Per la precisione c'è da dire che il Formez, interpellato sulla questione, fa sapere che "tra le auto grigie non ci sono affatto le ambulanze".
Bisogna però evidenziare delle amministrazioni pubbliche che, tra il 2009 e il 2010, hanno fatto registrare una consistente riduzione del parco auto, troviamo anche diverse Asl. In particolare: l'Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze (-26 di cui 1 blu); l'Asl di Livorno (-25); l'Asl di Olbia (-22); l'Asl di Lodi (-18); l'Asl di Nuoro (-17).
Alcuni esempi di gestione virtuosa di queste auto blu sono, l’ Asl di Imola (Bologna), che nel 2010 ha acquistato vetture esclusivamente ecocompatibili e fa tenere un registro nel quale l'utilizzatore è tenuto a indicare la data e orario (arrivo e partenza), la destinazione, il chilometraggio. Un altro esempio è il caso dell'Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze che si è dotata di 17 veicoli a trazione elettrica, di 7 auto e di 2 bus navetta alimentati a metano. Ciò ha contribuito alla riduzione delle spese di carburante, migliorando la qualità dell'aria all'interno del presidio ospedaliero.
In un periodo di crisi come quello contingente, speriamo che anche altri uffici ed enti pubblici decidano di allinearsi ai suddetti esempi.
Rosy Merola