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SEUL, 16 GENNAIO – Continua l’inchiesta sul malaffare e sulla corruzione che sta svelando, già da qualche mese, reti criminose di relazioni tra politici e grandi industriali in Corea del Sud.
A pochi mesi dal grande scandalo che, lo scorso dicembre, ha portato all’impeachment della presidente sudcoreana Park Geun-hye - accusata di abuso di potere e di ampi favoritismi nei confronti di grandi gruppi imprenditoriali – la superindagine asiatica porta il Procuratore speciale della Corea del sud a spiccare un mandato di arresto contro il vice presidente della Samsung Electronics Lee Jae-Yong.
Il giovane Jae-Yong, considerato da tempo il futuro leader della multinazionale, è accusato di aver fatto versare 18,3 milioni di tangenti a due fondazioni non-profit controllate da Choi Soon-sil - grande amica della presidente Park Geun-hye - in cambio di agevolazioni per la fusione tra due affiliate di Samsung. Choi, che è sotto processo per traffico di influenze, ha probabilmente utilizzato i suoi contatti per ottenere un appoggio alla fusione nel luglio 2015. Inoltre, secondo gli inquirenti, Choi avrebbe ottenuto in seguito anche due donazioni da Samsung che è il maggior contributore della sua organizzazione.
Samsung ha respinto le accuse, ma questo non ha di certo evitato la caduta del titolo azionario della Samsung nei mercati asiatici dopo la propagazione della notizia. La Borsa di Seul è quella che ha più risentito di questo terremoto politico e giudiziario coreano.[MORE]
Carlo Giontella
Immagine da celebfamily.com