Samarcanda celebra Raffaello Sanzio con un quadro vivente nel cinquecentenario della sua morte
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L’associazione culturale “Samarcanda” di Lamezia Terme lo scorso anno aveva programmato di rendere omaggio a Raffaello Sanzio nel cinquecentenario della sua morte , ma a causa della pandemia aveva sospeso, in attesa di tempi migliori, l’evento che , tra l’altro, prevedeva un tableau vivant.
La presidente Manuelita Iacopetta ha deciso di riproporre l’evento celebrativo in onore del grande artista con un post e non in presenza per il perdurare della emergenza sanitaria.
« Pur essendo trascorso un po’ di tempo - ha precisato Manuelita Iacopetta - ho ritenuto opportuno riprendere l’iniziatiza già ideata e ricordare così il grande artista realizzando un tableau vivant , cioè con un quadro vivente con il quale viene evocata l’immagine di Dona Isabel de Requesens ritratta in un bellissimo dipinto di Raffaello, un olio su tavola trasportato su tela. Lo scopo non è puramemente artistico, ma quello di rifare in modo identico il quadro originale. Il più recente periodo di massimo splendore del tableau vivant risale al XIX secolo».
Il dipinto di Raffaello , al quale aveva lavorato anche il suo aiutante Giulio Romano, è databile al 1518 circa ed è conservato nel Museo di Louvre di Parigi. L’opera, tradizionalmente riferita come ritratto di Giovanna d’Aragona, ritrae invece la vice-regina di Napoli, moglie del viceré Raimondo de Cordova come è stato dimostrato nel 1997 con valide argomentazioni.
La giovane nobildonna è ritratta nelle proprie stanze a mezza figura con un vestito di velluto rosso e girata di tre quarti a sinistra. La luce la inonda tutta facendo risaltare il dolce profilo del suo viso e i lunghi capelli biondi tenuti da un cappello a larghe tese, decorato da gioielli. La veste ha gigantesche maniche di velluto foderate di velluto color oro, dalle quali spunta la camicia a sbuffo con striature dorate. L’ampia scollatura risplende nel suo candore, mentre le mani, grandi ed espressive, si apprestano ad accarezzare uno zibellino e un ginocchio .
A rappresentare nel tableau vivant Dona Isabel de Requesens è stata Alessia Mastroianni che ha indossato un bellissimo abito confezionato dalla presidente Iacopetta, esperta artista nel campo degli abiti d’epoca e dei relativi monili di ornamento, in collaborazione con la sua amica Rosa Caruso.
Il quadro, postato su Facebook insieme a quello originale di Raffaello, è di una bellezza eccezionale capace di reggere il confronto con quello del grande artista del ‘500 che, oltre ad essere pittore e scultore, fu anche un architetto fra i più celebri del Rinascimento.
Dopo la morte dei genitori, Raffaello a 15 anni gestisce la bottega del padre presso la quale si era formato e frequenta artisti come Pinturicchio, Leonardo e Michelangelo. Molte le sue opere tra cui la progettazione della Cappella Chigi e Villa Madama, il ritratto della sua amata (tra le ultime opere), la Fornarina , la Trasfigurazione.
Dotato di un’anima avida di tutte le conoscenze consentite dai tempi, Raffaello fu versatile nell’arte “del dir per rima” e attestò questa sua qualità poetica componendo dei sonetti che nascevano come annotazioni autografe ai margini dei disegni preparatori per la Stanza della Segnatura.
Costante è la sua ricerca dell’amore che si trasforma in tensione verso una condizione di grazia, in grado di trascinare l’anima a una più alta dimensione di spiritualità, di consentire l’accesso a un mondo superiore come era avvenuto in Petrarca e Dante. Raffaello (1483-1520) , per suo volere, riposa nel Pantheon di Roma.
Lina Latelli Nucifero
Foto: Quadro di Samarcanda