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CHIETI, 4 GENNAIO- “Avere una accoglienza così dopo sette mesi di Governo, in un momento comunque complicato, è motivo di orgoglio. Per me la polemica non esiste, c'è una legge dello Stato, firmata dal presidente della Repubblica, applicata dal 99% dei sindaci”, queste le parole del ministro dell’Interno riguardo le polemiche delle ultime ore da parte dei sindaci italiani sul decreto sicurezza, intervistato dai giornalisti durante una passeggiata al mercato cittadino di Chieti.
Ha continuato Matteo Salvini "Molti sindaci che contestano il Decreto Sicurezza non lo hanno letto perché vengono garantiti il diritto alla salute, il diritto allo studio a tutti, i bambini non si toccano e non possono essere espulsi. Semplicemente non si regalano altri diritti ai furbetti come veniva fatto fino a ieri. Ma poi sono dieci sindaci. In Italia ci sono ottomila sindaci, quindi andiamo a parlare degli altri 7.990. C'è qualche sindaco incapace che siccome non sa gestire Palermo, Napoli, Firenze e altre città, si inventa polemiche che non esistono. Immigrati regolari e perbene, i profughi veri, avranno più tutele con questo decreto; i furbetti e i finti profughi, spacciatori e stupratori, tornano a casa loro. Io vado avanti, sono convinto di fare gli interessi degli italiani, degli immigrati regolari perbene e dei profughi veri”.
Nel frattempo la Questura di Palermo smentisce la presenza della Digos negli uffici Anagrafe per assumere informazioni riguardo le procedure dei richiedenti asilo, si legge in un comunicato “Nessun dipendente della Digos ha fatto accesso nel uffici comunali”.
"Non possiamo stare a guardare come se non stesse accadendo nulla. Stiamo dunque valutando se esistono i fondamenti giuridici per un ricorso della Regione, direttamente o come tramite dei Comuni, alla Corte Costituzionale. Se ci sono le condizioni giuridiche, non perderemo tempo” dichiara il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino sul decreto sicurezza. "Le forti critiche che emergono in tutto il Paese - spiega- sono le stesse che avevo avanzato in un recente incontro con i sindaci e i responsabili Sprar del Piemonte”.
Anche il ministro Luigi Di Maio commenta la questione:"Ci sono sindaci che ragionano se aprire o chiudere i porti. Vorrei ricordare che non hanno nessuna autorità per legge e quindi questo dimostra che tutte queste dichiarazioni fanno parte di una grande occasione per fare un po' di campagna elettorale e chiedere un po' di voti ai cittadini. Nessun Governo dirà mai ad un sindaco di disobbedire ad una legge dello Stato. Come Governo non lo diremo perché l'abbiamo sostenuta e la portiamo avanti: se c'é qualche membro della maggioranza che si sente a disagio si deve ricordare che ne é membro e che questo dl l'ha votato, che il governo lo sta applicando, che lo sosteniamo. La protesta dei sindaci è una boutade politica. Se ci saranno dei ricorsi che in via incidentale andranno alla Corte Costituzionale e sarà la Corte a giudicarli”.
Ludovica Portelli