Salute. Tumori: in Italia si vive di piu', al via 'Giorni della Ricerca'
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ROMA, 23 OTTOBRE - In Italia i pazienti con tumore vivono di piu' rispetto alla media europea. Grazie anche alla ricerca, che pero' va sempre incentivata. Per questo i piu' autorevoli rappresentanti del mondo dell'oncologia italiani si sono riuniti oggi al Palazzo del Quirinale, ospiti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per dare ufficialmente il via ai "Giorni della Ricerca". Un'intera settimana, dal 30 ottobre al 5 novembre, per fare il punto sui progressi ottenuti per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro e sostenere con le donazioni dei cittadini nuovi programmi scientifici pluriennali. [MORE]
Durante l'annuale cerimonia, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha sottolineato l'impegno sul fronte della ricerca oncologica e l'importanza di continuare a sostenere il lavoro dei ricercatori ponendo particolare attenzione al percorso di crescita e formazione dei giovani scienziati chiamati a garantire continuita' alla grande scuola oncologica italiana. "Airc e' il motore principale della ricerca oncologica in Italia a fianco del Servizio Sanitario e del sistema universitario nazionale - ha sottolineato Pier Giuseppe Torrani, presidente Airc e Firc -. Alimentiamo un circolo virtuoso che ogni anno consente di destinare alle istituzioni di ricerca pubbliche - ospedali, universita', laboratori - ben il 75% delle nostre erogazioni, rese possibili dalla generosita' di milioni di cittadini. A rinnovare il sostegno alla ricerca sul cancro anche il presidente della repubblica Sergio Mattarella: "Dobbiamo compiere ogni sforzo affinche' la circolazione del sapere e delle intelligenze non diventi per i nostri giovani una strada a senso unico in uscita".
Per il capo dello Stato "i nostri giovani ricercatori sono pronti a raccogliere il testimone dai loro maestri, la loro mobilita' in Europa e nel mondo e' condizione di maggiore liberta' e di opportunita' per tutti". Sogno, speranza e condivisione sono i termini utilizzati da Alberto Mantovani, MD Professor Humanitas University Scientific Director, per raccontare lo stato dell'arte della ricerca oncologica nel nostro Paese: "Questa giornata ci da' l'opportunita' di riflettere sui risultati della lotta contro il cancro in Italia. I dati ci dicono che assicuriamo una sopravvivenza ai pazienti superiore alla media europea, uguale, a volte superiore, a quella dei Paesi piu' ricchi del nord Europa. Sappiamo che dove si fa ricerca si cura meglio. Ma abbiamo un problema di condivisione all'interno del Paese, con differenze Nord-Sud che vanno colmate. Siamo stati parte, e l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ne e' stata il motore, di un cambiamento di paradigma relativo all'essenza del cancro: siamo passati da una visione centrata solo sulla cellula tumorale a una che comprende la nicchia ecologica e le difese immunitarie. Oggi ho il privilegio di vivere l'avverarsi di un sogno che e' stato il sogno dei padri della medicina, ovvero quello di usare le armi dell'immunita' contro il cancro.
Questo pero' non ci puo' bastare perche' solo una parte dei pazienti si avvantaggia delle strategie immunologiche. Non dobbiamo fermarci: il mio personale motivo di speranza sono le luci del mio laboratorio tenute accese dai giovani sostenuti da AIRC: la sera tardi, nei giorni di festa, le loro telefonate per comunicarmi i nuovi risultati anche nella settimana di Ferragosto." Soddisfazioni e difficolta' del fare ricerca oggi nel 'sistema Italia' vengono ricordati dalle parole di Tiziana Triulzi, intervenuta in rappresentanza dei 5.000 ricercatori sostenuti da AIRC e in particolare del 52% che ha meno di 40 anni: "Mi sento molto fortunata per la possibilita' che ho e che ho avuto in questi anni di poter fare la ricercatrice, credo sia il lavoro piu' bello che esista. Nonostante la passione che mi sostiene, non posso nascondere che una parte di me vive la paura per l'incertezza di quello che sara' il mio domani perche' il sistema iper-competitivo, le diminuite possibilita' di carriera e soprattutto la mancanza di continuita' e di un percorso di carriera delineato non facilitano il nostro lavoro. Il mio futuro non lo posso raccontare, ma il mio presente si. E il mio presente e' poter essere una ricercatrice grazie ad AIRC che mi ha seguito nella mia formazione prima con una borsa di studio triennale, poi con il bando TRIDEO con il quale AIRC ha sfidato noi e il sistema permettendoci di esplorare nuovi orizzonti, e ora con un Investigator grant triennale.
Il mondo della ricerca e' l'esempio perfetto di come il lavoro di squadra, la condivisione, uniti alla perseveranza e all'eccellenza, se incanalati verso un obiettivo comune, possano creare grandi cose. Noi giovani ci crediamo e ci auguriamo che tutto il Paese arrivi a crederci e a lavorare in modo sinergico per sostenerci perche' noi ci sentiamo chiamati a gettare le basi del futuro della nostra societa'". Al termine della cerimonia, il Presidente della Repubblica ha consegnato il Premio "Credere nella Ricerca" a chi si e' particolarmente impegnato al fianco di AIRC.
Quest'anno il riconoscimento e' andato a Margherita Granbassi perche' rappresenta uno straordinario esempio di come si possa essere vicini ad AIRC in diversi modi: con la propria famiglia, impegnandosi come volontaria in piazza durante le campagne nazionali, con la propria popolarita' messa al servizio della missione di AIRC e con il proprio tempo messo a disposizione delle numerose iniziative di comunicazione e raccolta fondi promosse dall'Associazione. E' stata inoltre premiata Este'e Lauder Companies Italia per essersi impegnata a livello internazionale nella lotta contro il tumore al seno e aver avuto 25 anni fa l'intuizione di creare la Breast Cancer Campaign e il Nastro Rosa, che e' diventato un simbolo universale della salute delle donne.
La collaborazione con AIRC rafforza l'impegno del Gruppo a sostenere la migliore ricerca oncologica sul tumore al seno in Italia e a raggiungere il piu' ampio pubblico possibile con messaggi di informazione sulla diagnosi precoce e sulla prevenzione. Il Premio "Credere nella Ricerca" nelle edizioni precedenti e' stato attribuito, tra gli altri, ad "ambasciatori di missione" come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Sophia Loren, Remo Girone, Antonella Clerici, Carlo Conti, Ferzan Ozpetek, Pippo Baudo e a importanti aziende sostenitrici della ricerca tra cui ricordiamo RAI, Intesa Sanpaolo, Fondazione Peretti, Fondazione Cariplo, Lions Clubs International, UBI Banca. Nel 2015, in occasione del Cinquantesimo, il premio e' stato conferito a Giuseppe Della Porta e Umberto Veronesi, ideatori e soci fondatori di AIRC. Nel 2012 AIRC ha consegnato al Presidente Giorgio Napolitano 'un riconoscimento speciale per il suo impegno nel valorizzare i risultati della ricerca sul cancro di oggi e nel promuovere quella di domani'