MILANO, 17 DICEMBRE - E’ stand-by a Milano circa la vicenda Sala, la cui iscrizione nel registro degli indagati di ieri appresa da fonti giornalistiche, ha portato alla decisione di autosospensione dalla carica di primo cittadino del capoluogo lombardo. Dopo una decisione quasi immediata, il sindaco resta sulle sue e conferma la propria decisione. Decisione che tuttavia dovrà al più presto vivere fasi successive, al fine di non lasciare Milano nell’incertezza amministrativa.[MORE]
Come è noto, il ruolo di Sala sarà ricoperto momentaneamente dalla vice sindaca Anna Scavuzzo. «La mia assenza – ha detto il sindaco – è motivata dalla personale necessità di conoscere, innanzitutto, le vicende ed i fatti contestati. Pertanto, fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio ritengo di non poter esercitare i compiti istituzionali».
Cosa succederà adesso? Sala ha incassato immediatamente la solidarietà del Pd, da quello nazionale a quello locale, rappresentativo della giunta amministrativa. Potrebbe dunque ben presto tornare ad esercitare la carica di sindaco. Accuse permettendo. Le opposizioni, tra cui inaspettatamente il leader della Lega Matteo Salvini, hanno invece invitato Sala alla prosecuzione del proprio mandato. Della stessa idea Stefano Parisi, giunto secondo alla elezione milanese di giugno. «Il sindaco credo debba immediatamente tornare nell’esercizio delle funzioni. E’ inaccettabile che si reagisca facendo saltare il Comune».
Ma ora si attende Sala, che dovrebbe riferire in Consiglio la prossima settimana. Sarà il tempo di comprendere il futuro della città milanese, sprofondata nell’incertezza dopo la difficile giornata politica di ieri nelle città di Roma e Milano.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta
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