Rosatellum: la protesta di Grillo, Di Maio e Di Battista: bendati sul palco di piazza del Pantheon
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ROMA, 26 OTTOBRE - Bendati, sul palco allestito in piazza del Pantheon a Roma: è così che si sono ritrovati ieri pomeriggio Grillo, Di Maio e Di Battista, per la protesta contro la legge elettorale in via di approvazione. Una legge elettorale che “non permette ai cittadini di scegliere”, che impone loro di “votare alla cieca”: ecco il perché delle bende sugli occhi dei Cinque Stelle. [MORE]
“Abbassate le bandiere, qui stiamo facendo una battaglia per tutto il popolo italiano”. Beppe Grillo, arrivato ieri in tarda mattinata all’albergo ai Fori dove alloggia durante le sue trasferte romane, aveva promesso in un post di essere alla manifestazione. Così è stato. “Non abbiamo potuto fare una manifestazione attorno al Senato perché hanno paura. Io ho consigliato alla polizia di andarci loro là, ed accerchiarli”.
“Che facciano quello che vogliono, che trucchino la legge, noi andiamo oltre. Se vinceremo noi la vittoria sarà tripla. E cominceremo dalla Sicilia… ma non mi voglio montare la testa”, dice ancora Grillo rivolto ai suoi. Insieme a lui, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si bendano gli occhi. E altrettanto fanno tutti quelli sotto il palco. Tocca al candidato premier pentastellato Luigi Di Maio galvanizzare i simpatizzanti: “Non dico che con questa piazza fermeremo la legge elettorale, ma vi dico: stanno facendo una legge perché scientificamente nessuno vinca le lezioni, per poi fare il governo dell’inciucio. Ma devono raggiungere il 51% dei seggi e oggi quel 51% non ce l’hanno neppure col binocolo. Noi saremo l'unica certezza per poter formare un governo dei cittadini. Si stanno facendo male con le loro mani. Renderanno il Movimento sempre più determinante: ma dipenderà da voi”.
Migliaia i manifestanti giunti al Pantheon per protestare contro il Rosatellum. Il Movimento azzarda la cifra di 10.000, anche se la piazza non è completamente piena e la cifra dovrebbe aggirarsi sui 1.500 circa, secondo le stime degli addetti alla sicurezza. La gente si scalda con fischi e urla quando lo schermo allestito sul palco trasmette le immagini dell'Aula del Senato. Una quota di insulti non viene risparmiata all’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il deputato M5S Giorgio Sorial cavalca l’onda: “Sua maestà, dallo scranno di senatore a vita ha detto che vota la fiducia in nome della stabilità di governo. Ma quale governo? Quello che vuole garantire i vitalizi, ci riempie di tasse e non ci manda in pensione. Il re ha detto che Gentiloni è sotto pressione, ma a me sembra che più che altro abbia la pressione bassa”.
Claudio Canzone
Fonte foto: huffingtonpost.it