Rosarno, uccidono il fratello più piccolo per spartirsi l'eredità
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REGGIO CALABRIA, 12 GENNAIO - Si sarebbe trattato di un vero e proprio "consiglio di famiglia” per preparare l'agguato alla vittima, ciò che ha preceduto l’omicidio di Antonio Scarfone, avvenuto il 14 agosto 2016 a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. L'uomo venne raggiunto da due colpi di revolver durante la notte, a poche centinaia di metri dalla casa della madre. [MORE]
Secondo le indagini, coordinate dai pm della procura di Palmi, il motivo di tale gesto è riscontrabile nella volontà dei familiari di spartirsi l’eredità, eliminando a questo scopo, il fratello più piccolo.
Oggi c’è stato l'arresto di altre due persone, sorella e cognato della vittima, entrambi accusati di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione, dopo che, questa estate, le manette erano già scattate per gli autori materiali del delitto, il fratello e il nipote.
Le indagini degli ultimi mesi avrebbero infatti dimostrato che i due arrestati inizialmente, sono solo gli esecutori del delitto, ma dietro questo gesto c’era un intero gruppo familiare che aveva organizzato l'agguato.
Dall'analisi dei rapporti familiari della vittima, gli investigatori hanno accertato dei dissidi all’interno della famiglia Scarfone, acuitisi nel corso degli anni, legati alla gestione del patrimonio immobiliare e quindi dell’eredità dell'anziana madre dei fratelli. Madre nel frattempo deceduta. Sembra che gli arrestati imputassero alla vittima di essersi impossessato di casa e pensione della donna senza nessun diritto e senza preoccuparsi del suo stato di salute.
Nel medesimo contesto investigativo, in Calabria e in Emilia-Romagna, sono state eseguite anche alcune perquisizioni domiciliari volte alla ricerca di ulteriori elementi probatori al già grave quadro indiziario ricostruito sinora nel corso delle indagini.
Giulia Piemontese
(immagine da: newsly.it)