Pubblica Istruzione
Roma. Viaggio interstellare in pieno giorno: la Scuola si collega con la Galassia (Foto)
ROMA 23 LUGLIO - Al via la prima osservazione astronomica diurna, in collegamento on line, in diretta e in remoto, con i telescopi tecnologici dell’Arizona, per osservare il cielo seduti comodamente... a scuola. Si tratta di un’impresa “unica in campo didattico” e a livello mondiale, così come è stata definita dall’ideatore Francesco Larocca, docente di Chimica e Fisica presso il Liceo Artistico romano “Giulio Carlo Argan” e messa degnamente in pratica dall’astrofisico Gianluca Masi, dalla sala del chiostro della facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Sapienza di Roma, in coordinamento con l’astronomo Michael Schwartz, direttore del Tenagra Observatories in Arizona. [MORE]
E i riferimenti artistico-letterari non sono mancati: dalla terzina conclusiva del XXXIV canto della prima cantica dantesca “E quindi uscimmo a riveder le stelle” all’immagine pittorica della “Notte stellata" di Van Gogh, un quadro che ha già rappresentato alla perfezione, in locandina, l’evento unico nel suo genere. A questo punto per noi profani la riflessione, squisitamente leggera, è quasi spontanea: "Si tratta di tensione filosofica verso l’assoluto o è pura ricerca scientifica del finito?".
<<È uno studio su alcuni corpi celesti, non un semplice esperimento autocelebrativo ma un’osservazione didattica – precisa Larocca – aperta al pubblico, collettiva, perché questo appuntamento ha coinvolto gli alunni di ben due scuole (l’Argan di Roma e l’Istituto Salesiano Villa Sora di Frascati) con lo scopo di rendere attori protagonisti gli studenti, per appassionarli alle scienze in maniera innovativa e fornirgli al tempo stesso uno sguardo, per così dire, oltre il reale e suscitare in loro curiosità viva nel trovare risposte scientifiche>>. Il ruolo poi dell’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Projec, è stato strategico: <<Attivando la cupola dell’osservatorio, situato nel deserto dell’Arizona, sotto il cielo del deserto di Sonora – spiega Masi– è stato diretto un telescopio da 410mm verso le immagini di nebulose, galassie, pianeti intra ed extrasolari, anche in pieno giorno>>.
Ottima la ricaduta didattica e interdisciplinare, per usare un’espressione scolastica, perché ha messo gli studenti, gli intuitivi nativi digitali, in condizione di seguire l’osservazione sul tablet o sullo smartphone, mentre alcuni alunni davano vita ad un’estemporanea di pittura, ispirandosi attraverso gli input immediatamente ricevuti con le immagini inedite degli astri. Con questo tipo di attività, che si attiva in sincrono dall’Europa agli States, attraverso l’Atlantico, la durata della notte quasi raddoppia, grazie alla “staffetta” tra i telescopi e l’osservazione dunque può avvenire in pieno. <<Il coordinamento dei lavori, in vista dell’evento, ha visto l’impegno quotidiano del “team delle Stelle” – conclude Larocca – il quale in questi ultimi mesi si è adoperato quotidianamente nel coinvolgimento totale di tutte le figure interessate, motivando in particolar modo i ragazzi>>. Di certo, questo tipo di insegnanti nulla ha a che fare con la figura sbiadita del “professore fannullone”, tanto denunciata di questi tempi. Sarebbe molto più rivoluzionario pubblicizzare e render noto quanto davvero si generi ogni giorno nelle scuole, anziché additare una categoria della quale si ignora completamente l’operato. Poco si è detto, attraverso i Media, di questo evento unico e innovativo, perché oggi sembra più importante dire cosa non faccia la Scuola piuttosto che ammettere che gli insegnanti abbiano fatto centro.