Roma, ragazza morta al Forlanini: «Sarah non si è suicidata»
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ROMA - C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Sarah Bosco, la ragazza di 16 anni deceduta l’8 giugno a Roma per overdose di eroina in uno dei padiglioni dismessi dell'ospedale Forlanini. La ragazza non si sarebbe suicidata, come inizialmente ipotizzato dalla Procura ma è stata uccisa da un giovane pusher che gli investigatori stanno ancora cercando. Il pm Antonino Di Maio ha modificato in omicidio con dolo eventuale e spaccio di sostanze stupefacenti il reato per cui indaga. Secondo la procura dunque l’uomo era a conoscenza che Sarah non si drogava da più di un mese e nonostante questo le avrebbe ceduto la dose che l’ha uccisa. [MORE]
Secondo i primi accertamenti degli inquirenti inoltre, in cambio dello stupefacente lo spacciatore avrebbe preteso di fare sesso con la minorenne. Questo ha portato ad un ulteriore sviluppo delle indagini su un’ipotesi di prostituzione minorile. Molto importanti sono state le dichiarazioni della madre di Sarah, ascoltata cinque ore dagli agenti del commissariato Monteverde e della Squadra mobile. Il pm intende sentirla di nuovo, perché la sua versione presenterebbe molte incongruenze.
Martedì 14 giugno intanto, gli agenti della Questura hanno sgomberato i quattro padiglioni del Forlanini occupati da nove anni e trasformati in dormitorio. Ventiquattro le persone identificate e denunciate per occupazione di edifici. Fra loro anche uno spacciatore marocchino trovato con dosi di droga e soldi, e anche una donna incinta.
Giuseppe Sanzi