Roma, quei manichini impiccati e le parole della curva Nord della Lazio
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ROMA, 5 MAGGIO - “Un consiglio senza offesa: dormite con la luce accesa”. Recita così uno striscione, esposto nella notte sulla ringhiera del ponte pedonale di via degli Annibaldi, di fronte al Colosseo. Sotto di esso tre manichini impiccati, con indosso le maglie dei calciatori romanisti Daniele De Rossi, Mohamed Salah e Radja Nainggolan. [MORE]
Così si è svegliata Roma, oggi, domandandosi immediatamente chi fosse l'artefice di un gesto macabro e apparentemente minatorio. “Sano sfottò”, rispondono allora gli irriducibili della curva Nord della Lazio, ammettendo la responsabilità dell'accaduto, ma al contempo minimizzandolo. Gli ultrà biancocelesti si affidano a un comunicato, diffuso dai siti sportivi vicini alla Lazio, dicendosi “meravigliati e stupiti da tanta ottusità, dal sensazionalismo misto all'allarmismo che anima il giornalismo italiano”.
Sfottò, sì, ma di che tipo? Nella nota, gli irriducibili spiegano che le bambole gonfiabili rappresentano in realtà una metafora volta a rimarcare lo stato depressivo in cui versano i tifosi e i giocatori dell'altra sponda del Tevere (sconfitti per tre a uno nel derby giocatosi domenica scorsa). L'invito alla luce accesa, poi, sarebbe per evitare che di notte gli “incubi” dei romanisti possano disturbare i loro sonni. Insomma, gli ultrà laziali non fanno marcia indietro e anzi sottolineano di non doversi scusare con nessuno “in quanto, seppur di cattivo gusto per alcuni, il gesto rientra nel sano diritto a deridere l'avversario calcistico di sempre”.
Intanto nel pomeriggio è arrivato anche il comunicato ufficiale della società di Claudio Lotito: “La S.S. Lazio, ancora una volta, ribadisce la sua posizione di assoluta difesa della legalità e di totale condanna di ogni forma di violenza e di istigazione della stessa. Fermo restando che da sempre dopo ogni derby si verificano anche episodi goliardici e di sfottò”.
Claudio Canzone
Fonte foto: ilgiornale.it