Roma, il Pronto Soccorso Psicologico. Intervista alla Dottoressa Mariolina Palumbo
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ROMA, 11 GENNAIO 2019 - Tutti gli esseri umani possono, ad un certo punto della loro esistenza, attraversare momenti difficili originati da problematiche legate alla sfera psicologica. Alzare la mano e chiedere aiuto a professionisti del settore non è un segno di debolezza, bensì un atto di consapevolezza e una presa di coscienza. Questo primo passo rappresenta, solitamente, l’inizio di un cammino che può arrecare benefici e migliorare le diverse aree della vita di un soggetto. Da quella relazionale a quella lavorativa.
Da un anno, a Roma, è operativo il Pronto Soccorso Psicologico. Il servizio viene erogato all’interno del Poliambulatorio di Villa Giuseppina, nel quartiere Monteverde-Portuense, ed è attivo sette giorni su sette dalle 9 alle 19.30 (festivi inclusi), senza bisogno di prenotazione.
Il team, composto da 30 psicologi, è coordinato dalla Dottoressa Mariolina Palumbo, psicologa clinica, ideatrice e responsabile del servizio di Pronto Soccorso Psicologico. Il servizio è rivolto a “tutti coloro che abbiano urgente necessità di sostegno psicologico nell’affrontare momenti critici come fenomeni di ansia acuta, attacchi di panico, crisi depressive con tendenza ad atti di autolesionismo, determinati da problematiche familiari o di coppia, da difficoltà nel lavoro, da disagio giovanile, lutti, ecc.”.
Dallo scorso settembre, il Pronto Soccorso Psicologico è aperto anche alla comunità internazionale: nella struttura ci sono psicologi francesi, inglesi e spagnoli affinché gli stranieri della comunità internazionale possano trovare nella loro lingua di origine una risposta alle loro esigenze psicologiche.
Dottoressa Palumbo, come è nato il progetto del Pronto Soccorso Psicologico?
“Svolgo la professione di psicologa clinica da 32 anni. Dalla mia esperienza professionale mi sono resa conto che il disagio psicologico e quello sociale sono diventati un fenomeno sempre più trasversale. Tutti possono avere un disagio profondo quotidiano. Gli attacchi di panico e le crisi d’ansia sono un’emergenza sociale. Pertanto, ho pensato che sarebbe stato necessario creare un servizio di aiuto immediato ai cittadini di tutte le età e pronto alla risoluzione del disagio, nel qui ed ora”.
Il servizio è gratuito o viene praticato a prezzi inferiori rispetto a quelli del Servizio Sanitario Nazionale?
“E’ concorrenziale, con un ticket di 30 euro ad accesso”.
Quali sono le problematiche più ricorrenti gestite dal team di psicologi del quale lei è coordinatrice?
“Gli attacchi di panico, le crisi d’ansia e tutto ciò che riguarda la precarietà professionale che poi, naturalmente, coinvolge e travolge anche le relazioni familiari, sociali e di coppia”.
Uno degli elementi cardine del progetto è la gestione immediata dell’emergenza psicologica. In che modo e con quali risultati?
“Soprattutto nella presa in carico immediata di un’emergenza psicologica. Quindi, in un sostegno nel qui ed ora necessario a ristabilire un equilibrio e una situazione che consentano poi al paziente di essere consapevole di aver bisogno, magari, di un aiuto più importante, di un aiuto mirato o diverso, come quello che può essere un vero sostegno psicologico”.
Non sarebbe opportuno istituire questo servizio anche in altre città?
“E’ ciò a cui stiamo lavorando. Ho avuto già alcune proposte interessanti da Brescia, Torino, Catania, Napoli, Benevento e dal Sannio”.
Quali sono le caratteristiche socio-culturali della vostra utenza?
“Caratteristiche trasversali: belli, brutti, ricchi, poveri, e di varia nazionalità. Noi non abbiamo nessun tipo di chiusura, mettiamo a disposizione competenza e professionalità a chi ne abbia bisogno. Anche le problematiche delle quali ci occupiamo sono trasversali.”
Spesso, alcuni soggetti tendono a sminuire i disturbi psicologici declassandoli a mali immaginari e di gravità inferiore rispetto a problematiche di altra natura. Quanto è pericolosa una affermazione di questo tipo?
“Questa affermazione è molto pericolosa. In Italia, purtroppo, nella gran parte della popolazione non è presente una cultura psicologica e le problematiche psicologiche vengono spesso sottovalutate. Alcuni individui preferiscono andare dallo Psichiatra, assumono psicofarmaci credendo che sia l’unica strada percorribile. Ogni giorno, arrivano nella nostra struttura persone che hanno abusato per anni di psicofarmaci per motivazioni solo di natura psicologica, che non hanno risolto, e a quelle cause di sofferenza psicologica si è aggiunta la dipendenza da psicofarmaci.
Da due anni sono stati attivati i nuovi LEA, che sono piani sanitari dell'Ordine degli Psicologi con il ministero della Salute dove lo psicologo clinico è diventato una figura medica a tutti gli effetti. La terapia psicologica, per effetto dei nuovi protocolli, è una terapia medicalizzata. Stiamo lavorando affinché il benessere psicologico dei cittadini (dall’infanzia alla terza età) possa diventare una priorità e soprattutto uno stile di vita”.
Si ringrazia la Dottoressa Mariolina Palumbo