Roma, imbrattata con sigla delle Brigate Rosse la lapide in ricordo del sequestro Moro
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ROMA, 22 MARZO - Si tratta dell’ennesimo oltraggio alla memoria delle vittime di via Fani, ad Aldo Moro e alla sua scorta. Questa mattina Roma si è risvegliata con una lapide imbrattata in più, quella che, proprio in via Fani, ricorda i nomi dei cinque uomini della scorta e del presidente della Democrazia Cristiana, assassinati quarant’anni fa dalle Brigate Rosse. Sulla stele campeggia in rosso la sigla delle BR, colorata con una bomboletta spray. [MORE]
Il monumento alla memoria era stato inaugurato il 16 marzo scorso, anniversario della strage, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non è la prima volta che il ricordo di Aldo Moro e della sua scorta viene infangato, e le parole di Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare di Inchiesta sul caso Moro, ce lo ricordano: “Il ripetuto oltraggio ai martiri di via Fani non è solo gravissimo, ma anche assai inquietante”.
“Tanti fermenti scuotono il nostro Paese – continua Fioroni – fermenti aggravati da una complessa situazione internazionale. L’Italia, come e più del passato, deve rispondere con forza ed efficacia ad ogni tentativo di riaprire una stagione definitivamente chiusa”. Matteo Richetti commenta invece via Twitter l’accaduto: “Continuano a infangare la memoria di un grande statista con frasi e gesti ignobili. Noi stiamo dall’altra parte: con lo Stato, con la democrazia, con la politica”. Affida a Twitter il suo pensiero anche il senatore PD Ernesto Magorno: “Fa male, occorre una risposta forte, adesso basta”.
Claudio Canzone
Fonte foto: espresso.repubblica.it