“Anna non l'ha fatta Frank”, una scritta infame apparsa qualche giorno fa sui muri del quartiere Bravetta di Roma, aveva amareggiato l’intera città. La firma, una svastica, inquietante quanto il gioco di parole. Il riscatto della capitale è però immediato. Infatti mercoledì 26 maggio, all’università Roma Tre andrà in scena lo spettacolo multimediale “Io, Anna e le nostre amiche”, un sentito tributo alla quindicenne che visse nascosta per due anni, prima di soccombere alla follia nazista nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. [MORE]
Hannah Goslar, amica di infanzia di Anna e sopravvissuta all’internamento, è partita appositamente da Gerusalemme per assistere al debutto della rappresentazione. Dell’amichetta ricorda il primo incontro “dal fruttivendolo a fare la spesa con le nostre mamme”, i contatti nel lager “di nascosto le passavo del cibo, ma non è bastato a salvarla” e l’ultimo dialogo “una voce flebile dall’altra parte della staccionata”.
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