Roma, carabiniere ucciso a coltellate. Il killer confessa l’omicidio
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ROMA, 26 LUGLIO – Uno dei due ragazzi americani fermati nell’ambito delle indagini sulla morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate mentre tentava di bloccare due ladri che avevano sottratto un borsello ad un uomo, ha ammesso di essere il responsabile dell’omicidio. Entrambi sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per tentata estorsione e omicidio aggravato in concorso.
Tragedia in via Pietro Cossa, nel quartiere Parioli, a Roma. Intorno alle tre del mattino, il vice brigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, è stato accoltellato da un malvivente ed è morto poco dopo all’ospedale Santo Spirito, dove era stato trasportato d’urgenza. In tarda mattinata due diciannovenni americani sono stati portati in caserma e al termine di un lungo interrogatorio ne è stato disposto il fermo. I due, che avevano una stanza all’hotel Meridien Visconti di via Cesi, sempre nel quartiere Prati, a pochi passi dal luogo in cui è stato brutalmente assassinato il carabiniere, sarebbero stati incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e da alcune testimonianze. Ma non solo. Nella stanza in cui alloggiavano, all’interno di un pannello del soffitto è stato trovato un grosso coltello insanguinato. Si tratterebbe della stessa arma bianca con la quale è stato ucciso il vice brigadiere. Trovati anche i vestiti insanguinati indossati dal killer.
La vicenda. In zona Trastevere i due ragazzi americani avevano sottratto il borsello e il telefonino ad un passante e poco dopo lo hanno contattato al cellulare per estorcergli denaro per riavere indietro i beni rubati. L’uomo e i due giovani hanno fissato un appuntamento in via Pietro Cossa per procedere all’eventuale scambio, ma prima ha avvisato i Carabinieri che si sono presentati all’orario concordato nel luogo prestabilito.
Sul posto è intervenuto un equipaggio della stazione di Piazza Farnese e nel momento in cui i due stranieri stavano tentando di estorcere alla parte lesa il pagamento di 100 euro per la restituzione dell’oggetto sottratto e del cellulare, sono intervenuti Il vice brigadiere e un suo collega. Nel tentativo di bloccare i ragazzi americani, è nata una colluttazione. Uno dei due giovani ha estratto un grosso coltello e ha pugnalato otto volte Cerciello in varie parti del corpo. Due i colpi di fendente più critici: uno scagliato dietro la schiena e l’altro all’altezza del cuore. Al ferimento del brigadiere è seguita la fuga dei due stranieri, che in quel frangente di concitazione sono riusciti a far perdere le loro tracce. Disperata la corsa al Santo Spirito. Le condizioni del trentacinquenne sono apparse subito gravissime e intorno alle 4, a un’ora di distanza dall’aggressione, l’uomo è deceduto dopo un tentativo di rianimazione.
È caccia all’uomo. “Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”. Queste le parole del vicepremier Matteo Salvini, non appena ha appreso dell’aggressione mortale ai danni del vice brigadiere Cerciello. Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta: “Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto!”.
Il vice brigadiere, originario di Somma Vesuviana (Napoli), era sposato da 43 giorni e da meno di due settimane aveva compiuto 35 anni. La sua vita è stata spezzata questa notte, mentre tutelava la collettività. Per il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la vicenda “è una profonda ferita per lo Stato“. E promette: “Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all’intera Arma dei Carabinieri”.
I funerali di Cerciello saranno celebrati lunedì 29 luglio alle ore 12 nella chiesa di Santa Croce, a Somma Vesuviana.
Luigi Cacciatori