Risposta alla lettera anonima inviata agli amministratori. Ieri, seduta straordinaria del Consiglio
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BIANCO (RC), 17 MAR - Bianco è un Comune della locride che nei giorni scorsi è stato scosso da un increscioso episodio che ha coinvolto, in prima persona, l’attuale Sindaco, Aldo Canturi ed il suo Vice Sindaco, Pasquale Ceratti che è anche Consigliere Metropolitano della Città di Reggio Calabria. A loro è stata indirizzata una lettera all'interno del quale si palesavano elementi denigratori ed ingiuriosi che hanno interessato anche i componenti delle rispettive famiglie; episodio che proprio per questo ha suscitato sdegno e clamore nell'intera comunità bianchese e non solo. Un episodio condannato immediatamente dalla società civile, ma anche dal mondo politico senza distinzione di colore o di appartenenza, a partire dal Sindaco Metropolitano, Giuseppe Falcomatà, che ha detto: "Conosco Canturi e Ceratti e so bene che questo episodio non scalfirà in alcun modo la loro attività di servizio nei confronti della comunità dei cittadini di Bianco. Da parte mia e dall'Ente metropolitano la più totale solidarietà per le oltraggiose ed ingiuriose accuse ricevute".
Sulla scia dell’onda mediatica che si è nel frattempo elevata è stato convocato, per ieri alle ore 18.00, in seduta straordinaria, il Consiglio Comunale cui hanno preso parte tutti, maggioranza ed opposizione. All’ordine del giorno un unico punto: “Comunicazioni del Presidente del Consiglio Comunale su lettera diretta al Sindaco e Vice Sindaco contenenti giudizi pesanti e diffamatori” Pertanto, nel corso del Consiglio, il primo a prendere la parola è stato il Presidente, Francesco Marte, che ha detto: “Esprimo piena solidarietà al Sindaco Canturi, al Vice Sindaco Ceratti ed alle rispettive famiglie. Episodi del genere non possono essere più tollerati, soprattutto in una società civile degna di questo nome. I modi ed i toni usati sono riprovevoli e giuridicamente perseguibili. Isolare questi atti vili è un obbligo di tutti ed io lo sto già facendo attraverso questo comunicato che verrà ufficialmente verbalizzato, un atto che porta un nome ed un cognome…il mio! Gli idioti seriali, pur nascondendosi dietro un volantino anonimo non resteranno impuniti. Bianco non merita queste manifestazioni di odio e frustrazione a tutela della sua storia di cittadina solidale, composta da gente perbene, onesta e di grandi lavoratori”
A far sentire la vicinanza e la solidarietà agli amministratori della cittadina jonica ci hanno pensato anche il rappresentante dell’ ”Osservatorio Civico Biachese, gli Onorevoli Consiglieri Regionali Raffaele Sainato e Giacomo Crinò ed il Presidente del Comitato dei Sindaci della locride, Giuseppe Campisi. In particolare, Crinò, ha detto: “Esserci era necessario e assolutamente doveroso, anche perché sono cittadino di Bianco. L’anonimato non può essere considerato un metodo democratico per esprimere le proprie idee e le proprie logiche politiche. Di fronte ad un atto del genere è naturale che tutte le forze sane della società, ed in primis quelle politiche, devono porre un argine e devono essere concordi nel tenerle fuori dal confronto politico, sempre se questo episodio può essere considerato come un attacco politico, ma di questo ancora non siamo certi. Il fatto di dover andare avanti è comunque chiaro in quanto i cittadini hanno già espresso questa volontà, e tutti insieme, maggioranza ed opposizione che esprime l’altra metà degli elettori, devono procedere in tal senso anche se ci sono momenti aspri di confronto politico. L’invito che mi sento di porgere è quello che abbiate, tutti, un rapporto leale e corretto al fine di far scorrere la vita politica di Bianco nel massimo rispetto del confronto civile e democratico”
Molto atteso era l’intervento del Capogruppo di minoranza, Pino Serra: “Ho fortemente voluto la convocazione di questo consiglio perché atti di una violenza così inaudita ed ingiustificata hanno mortificato un’intera comunità, quella bianchese. Il Consiglio, oggi, si riunisce nella più totale ed incondizionata solidarietà al Sindaco ed al Vice Sindaco. Anche io , in passato, ho subito attacchi personali avvezzi alla cattiveria ed alla malignità ed è per questo che sono oggi qui a manifestare la mia personale solidarietà e quella di tutta la minoranza. Sentimenti come il rispetto, l’onore ed il senso di responsabilità istituzionale sono stati trucemente calpestati e vilipesi, ci auguriamo che questi siano solo episodi di ordinaria follia. Le ingiurie e le diffamazioni non possono avere riconoscimento in uno stato di diritto come il nostro. Oggi siamo costretti ad assistere all’opera di taluni personaggi che non avendo il coraggio di mostrarsi redigono veline intrise di odio, rancore e miseria umana. Sono completamente nauseato dalle frasi ed epiteti riportati a danno dei Sindaco e del Vice Sindaco, sono certo che episodi del genere non possono che essere stati causati da certi personaggi, in cerca d’autore, che tenevano insiti al proprio interno frustrazioni pregresse. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a tutto questo, non possiamo subire la vigliaccheria di certi elementi che al confronto politico, anche aspro, optano per la menzogna vigliacca compromettendo la sensibilità e la serenità delle persone e dei propri familiari. Qualsiasi provvedimento vogliate adottare noi saremo dalla vostra parte”
Pasquale Ceratti, Vice Sindaco ed oggetto dell’attacco, ha così sintetizzato: “La frustrazione è l’elemento dominante della missiva, frustrazione che sicuramente attanaglia chi l’ha scritta al punto che ha definito la mia entrata in questo scenario politico come l’usurpazione del ruolo istituzionale ricoperto a danno di qualcuno che invece voleva continuare ad esercitarlo cristallizzando una situazione già consolidata in degli schemi ben definiti. Infatti, in questi schemi, la possibilità dei cambiamenti non era contemplata e quindi, la mia entrata ha determinato tutta una serie di cambiamenti figli di successi, anche personali, che danno fastidio ed alimentano quella frustrazione che più volte viene citata. Su una frase però l’autore anonimo mi trova concorde ed è quella che dice che “Bianco non è più quell’isola felice in cui vivevamo” perchè l’ingresso di Ceratti e Canturi, eletti al primo mandato e riconfermati anche per il secondo, hanno scombussolato i loro piani. Ma a prescindere, colpisce la violenza e l’odio delle parole espresse anche nei confronti dei miei familiari. Sono convinto che alla fine le offese fortificano e dico che continuerò a compiere la mia missione umana, come uomo con la generosità che mi ha sempre contraddistinto e come medico nel mio lavoro; per quanto riguarda l’aspetto di amministratore farò una grande riflessione mettendo già da subito a disposizione di chi ritiene che non sia in grado di portare avanti questo impegno, la mia carica e le mie deleghe”
Infine il primo cittadino, Aldo Canturi: “Ringrazio tutti per la solidarietà espressa e dico che si è trattato di un atto estraneo alla nostra cultura ed alla nostra storia. Questa seduta è una risposta corale e comune della nostra cittadina. Mi sono rifiutato di leggere quello “spartito musicale” che conoscevo già; c’è stato tuttavia un salto di qualità nell’aggressività che in qualche modo è inedito per la nostra storia, cultura e civiltà politica, politica che ha vissuto sempre di confronti, anche aspri, ma sempre improntati a lealtà e correttezza. Bianco era ed è un’isola felice, ma lo è perché forse, insieme a Locri, è uno dei pochi comuni della fascia jonica a non essere stato sciolto e le nostre amministrazioni hanno dato, per questo, un valido contributo. A Bianco siamo di fronte ad un cambiamento epocale e per questo faccio appello anche alla minoranza, dobbiamo tenere lontano queste culture esterne che non ci appartengono e che in questi anni abbiamo governato e tenuto lontano. Oggi, queste culture esterne penetrano in un ambiente che non è più quello di una volta, lo fanno per motivazioni sociali e culturali diverse che ci portano verso il degrado e questo è un problema che riguarda l’intera nostra società. Maggioranza e opposizione dobbiamo lavorare per rendere protagonisti chi ha una capacità culturale di bloccare i meccanismi negativi, questo deve essere il nostro obiettivo comune. Non entro nel merito di quel documento che non ho volutamente leggere ma dico, invece, che sono preoccupato per le cose che sono state scritte su Pasquale Ceratti, perché vedo ombre pesanti che da sempre ho cercato di tenere lontane e la mia storia politica ne è testimone. Ringrazio tutti per le espressioni di solidarietà ed in primis il Sindaco Metropolitano, Giuseppe Falcomatà, che per primo ha capito la gravità della situazione e con lui tutti i Sindaci della locride e non solo, l’On. Francesco Cannizzaro, l’ex Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e tanti altri. In conclusione dico che questo mutamento epocale non può e non deve minare la nostra identità sociale, culturale e politica, perchè potrebbero esserci sbocchi pericolosi per la nostra società civile e per il nostro futuro”
Pasquale Rosaci