"R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà", dollari sprecati e disonore
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R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà di Robert Schwenke, la recensione - Chi l’ha detto che l’opera seconda è la più insidiosa? R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà è la quarta opera hollywoodiana del tedesco Robert Schwentke, che pure si era fatto apprezzare per Red – nelle sale, da poco, il secondo capitolo, con cambio alla macchina la presa – e per la serie tv Lie to me con Tim Roth. Ma questa commedia fanta-horror con l’estetica del videogame ed il pedigree del fumetto – si basa sulla graphic novel Peter M. Lenkov, pubblicata dalla Dark Horse Entertainment – è una stecca imbarazzante, anche se, lavandosene le mani, qualcuno cerca di venderla come “commedia intrisa di soprannaturalità”: diciamo, piuttosto – come già almeno 30 riviste\giornali statunitensi – che è intrisa di noia. E soprattutto, dispiace che si avverta come i primi ad annoiarsi siano gli stessi che ci hanno lavorato: la striminzita versione di poco meno di 90 minuti, al netto degli interminabili titoli di coda, sembra il frutto di un taglia-e-non-cuci che ha lasciato per lo più battutine fiacche, gelatinosi para-zombie e la paraculata di quaranta minuti d’inseguimenti che faranno brillare gli occhi dei fan sfegatati di 3D e dintorni.[MORE]
Due agenti di Boston, Nick Walker (Ryan Reynolds) e Bobby Hayes (Kevin Bacon), hanno messo le mani su una cassa piena d’oro, durante un’operazione di polizia. Nick si pente sulla via di Damasco, Bobby lo fredda, ma i giochi non sono finiti perché al primo spetta un impiego nel Rest In Peace Department, agenzia celeste che sgomina i morti rimasti sulla Terra con false sembianze e cattive intenzioni, al secondo restano le cattive intenzioni. A svezzare e stuzzicare la recluta un vecchio lupo di mare, Roy Pulpisher (Jeff Bridges), sceriffo dell’Old West crepato più di un secolo prima in attesa di giudizio ultraterreno. Roba da poco: dovranno diventare cercatori d’oro e salvare il mondo dall’apocalisse.
IL GENERALE BUSTER E IL GENERALE BUSTY - Indeciso su dove si vada a parare, sospeso tra l’aldiquà e l’adilà, come i suoi personaggi, R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà sembra a tratti un Men in Black malriuscito, anche se Jeff Bridges, pariodia di se stesso, cerca di metterci dello smalto, un po’ il Grinta, un po’ Lebowski, ma senza grinta e senza essere poi così grande. Ricorda, piuttosto, la interpretazioni da caratterista di Walter Brennan, il mitico Stumpy di Un dollaro d’onore, con tanto di suonatina ironica al chiaro di luna. Il suo aspetto da generale Custer, con ambizioni di generale alla Buster Keaton, mantiene una inossidabile verve ironica, appena scalfita dalla troppa verbosità che rischia di sfociare nella logorrea. Ma senza un vice-sceriffo ed una spalla degna, le pallottole sono a salve. Inutile il colpo di coda, anzi, di tette, per cui gli agenti del R.I.P.D. appaiono diversi sulla Terra rispetto alle loro vecchie sembianze, e l'alter ego\avatar di Roy\Bridges si fa notare per la zona dove si attacca il distintivo, con effetto airbag (Marisa Miller).
FANTASMI NEL LIMBO - Lo segue male infatti, anzi, non lo segue affatto, Ryan Reynolds, che dovrebbe somigliare un po’ al Patrick Swayze di Ghost, con tanto di apparizioni strategiche alla sua affranta donna (Stephanie Szostak, francesina sprecata), ma per colpe non sue si trova intrappolato nel limbo di una sceneggiatura insipida: manca l’umanità, manca il dramma, e – sgradevole sorpresa – tutto sommato manca anche l’impalcatura dell’azione, cioè uno sfondo credibile per gli eventi. Emblematica la scena in cui in bocca alla sempre brava, ma ingessata, Mary-Louise Parker, addetta al reclutamento anime, viene messa in bocca, per la durata di circa 50 secondi, la spiegazione sull’intrigo supergalattico: a denti stretti e con assurda approssimazione, peggio di un libretto delle istruzioni – anzi, delle distruzioni. Anche se non fa una grinza, nel ruolo dell’inflessibile, si sa che è simpatica: ben più di un inespressivo Kevin Bacon, che timbra il cartellino con due o tre facce da cattivone.
Quello di R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà di Robert Schwentke è dunque un universo assurdamente raccontato, spesso vicino all’idiozia – vedasi la provocazione comica del finale – e raramente in grado di strappare sorrisi convinti o di eccitare con scene d’azione. È rimasto fumoso, anziché lavorare a dovere sulle potenzialità di cine-fumetto, sciupando il materiale della graphic novel ed affibiando trovate da novellini ad un cast malamente sperperato. Come il budget.
Titolo originale: R.I.P.D.
Interpreti: Ryan Reynolds, Jeff Bridges, Stephanie Szostak, Kevin Bacon, Mary-Louise Parker
Origine: USA, 2013
Genere: commedia\fantascienza
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Durata: 105'
Antonio Maiorino
Critico d'arte e di cinema
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