Rilievi di Patto Sociale sulla ripresa in presenza delle attività didattiche della Scuola
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LAMEZIA TERME (CZ) 14 SETT - L’avvocato Fernando Nucifero, responsabile del dipartimento istruzione del movimento civico lametino Patto Sociale, fondato dall’avvocato Giancarlo Nicotera, pone l’accento sulla ripresa in presenza delle attività didattiche scolastiche. «A sei mesi di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria - esordisce Nucifero - gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in base ai calendari regionali, stanno tornando in aula. Ovunque, grazie all’encomiabile impegno, profuso dai dirigenti scolastici e dai loro collaboratori in sinergia con gli enti istituzionali, si è cercato di porre in essere nel miglior modo possibile le linee guida governative per adottare misure di prevenzione atte a ridurre i rischi del contagio Covid nell’ottica di organizzare un ritorno tra banchi in sicurezza.
Esistono, tuttavia, - continua il responsabile di Patto Sociale - delle incognite e dei timori da superare a breve inerenti alla mancanza di idonei spazi, al nodo dei trasporti insufficienti, alle classi numerose, agli organici da completare sia nelle singole discipline che nell’insegnamento del sostegno dove numerose sono ancora le cattedre da assegnare. Circostanza che si ripercuote negativamente sui ragazzi fragili bisognosi in questo particolare periodo di ampie tutele e che più degli altri risentono della pandemia sviluppatasi».
A tali criticità il responsabile di Patto Sociale Nucifero aggiunge che «all’interno delle singole istituzioni scolastiche si cominciano a registrare i primi casi di Covid - 19 con relativo isolamento delle classi coinvolte che continueranno le lezioni in modalità remota. Intanto - prosegue - è partito su base volontaria il test sierologico rivolto a tutto il personale scolastico delle scuole pubbliche statali e non statali, paritarie e private le cui adesioni e risultati non sono certo da ritenersi incoraggianti. Finora, però, , solo il 50% circa dei docenti sì è sottoposto all’indagine sierologica e tra questi sono stati riscontrati circa 13.000 positività».
La situazione ancora non è ben definita in quanto in proiezione statisticamente si potrebbero verificare altrettanti casi. Una percentuale, quindi, che diventerebbe significativa comportando un alto rischio contagio. «Occorre pertanto – secondo Nucifero - agire tempestivamente stabilendo l’obbligatorietà dello “screening” per tutto il comparto scuola ivi compresi gli studenti. Percorrendo questa strada - sottolinea il referente lametino - si può compiere una prevenzione più efficace e limitare al massimo possibili nuove trasmissioni mettendo maggiormente a riparo insegnanti, studenti e famiglie».
Altro aspetto fondamentale da sottolineare riguarda «la misurazione della febbre ai ragazzi – conclude Nucifero - che costituisce il cardine delle norme preventive e che deve essere praticata da un presidio medico posto all’ingresso dell’edificio scolastico in un’apposita area a ciò adibita e non delegata, come attualmente sancito, alle singole famiglie alle quali viene scaricata una responsabilità e una funzione non proprio consona al loro ruolo aggravandole, per di più, dall'ansia che ogni mattina possa attivarsi la procedura che porta alla quarantena».
Lina Latelli
Foto: Fernando Nucifero