Rilancio del Mezzogiorno e nuova strategia di sviluppo
Politica Calabria

Rilancio del Mezzogiorno e nuova strategia di sviluppo

martedì 14 giugno, 2016

LAMEZIA TERME (CZ) - Un’analisi lucida ed equilibrata sui vent’anni successivi alla fine dell’intervento pubblico straordinario capace di orientare verso nuovi orizzonti di sviluppo e di coesione tra Nord e Sud e togliere il Sud da uno stato di frustrante isolamento costituisce la tematica fondante del libro “Sud, vent’anni di solitudine” di Pino Soriero, presentato nella sala del Seminario Vescovile di Lamezia Terme nel corso di un incontro, moderato dal giornalista Salvatore D’Elia e organizzato dalla libreria Tavella, Il Campo, Circolo Acli Don Saverio Gatti, Cultura d’autore, coordinati dalla presidente dell’associazione “Caduceo” Anna Mancini. [MORE]

L’autore, prendendo spunto dalla chiusura dell’intervento straordinario sul Mezzogiorno nel 1992, pone all’attenzione della politica questioni vitali, rimaste insolute, inchiodando la politica locale, nazionale ed europea alle sue responsabilità. Il libro viene definito subito dal Sostituto Procuratore di Lamezia Terme Luigi Maffia come un contenitore di idee che, pur comprensivo di un profilo storico, normativo, politico sull’evoluzione delle sorti di una parte d’Italia e d’Europa, non risulta del tutto esaustivo in alcuni passaggi come in quello relativo alla mancata «individuazione della responsabilità e dei soggetti responsabili del disastro prodotto nel Meridione». La responsabilità di alcuni mali, che affliggono il Sud, come disoccupazione, mafia, isolamento, corruzione e anche di “fuga dei cervelli”, sono, in genere, da attribuire alla collisione della mafia con la politica che ha determinato lo scioglimento del 60% dei Comuni calabresi, tuttavia « il problema non riguarda solo la mafia - ha sostenuto il docente universitario della Magna Graecia Vittorio Mete - ma anche la cattiva amministrazione della cosa pubblica. Lo abbiamo visto anche a Lamezia e in altri comuni, infatti dopo 18-30 giorni ci siamo trovati al punto di partenza perché i perversi meccanismi dello scioglimento non sono stati interrotti.

Il Comune viene abbandonato a se stesso e non possiamo aspettarci altro». È innegabile - secondo monsignor Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di “Libera” per Vibo Valentia – che « siamo stati leggeri sul fenomeno della mafia che si riteneva un’invenzione dei comunisti e che ormai si inserisce in tutti gli ambienti impoverendo il territorio e costringendo i giovani ad andarsene senza fare più ritorno. Ho constatato di persona che in Australia sono emigrati migliaia di giovani del Sud. Fra qualche anno saremo una Casa di Riposo». Sulla delicata questione del Sud è intervenuto anche il sindaco Paolo Mascaro che si è soffermato, tra l’altro, sulla difficile situazione finanziaria che l’amministrazione lametina sta attraversando e sull’impopolarità che comporta, in questi giorni, la decisione del Comune di portare al 36% il costo dei servizi a richiesta individuale.

L’onorevole Lo Moro ha ricordato invece la nuova normativa approvata dal Parlamento relativa alla possibilità di effettuare intercettazioni nei casi di intimidazioni ad amministratori locali mentre il vescovo Luigi Cantafora ha messo il luce la disponibilità della Chiesa a contribuire allo sviluppo e alla crescita della città e che spetta fare politica a chi « è convertito al bene comune al di sopra delle ideologie e pronto a giocarsi la vita altrimenti se ne stia a casa». In conclusione, Soriero ha ribadito che, per rivitalizzare il Sud e incanalarlo in una dimensione europea e mondiale, è necessario «risvegliare la sua anima suscitando nelle energie positive più sensibili il recupero delle fiducia in se stesse con l’assunzione di nuove responsabilità collettive e senza oscillazioni tra facili ottimismi e irrimediabili delusioni». E questo è possibile se si accantonano logiche anguste e ripicche localistiche e si ragiona su una strategia integrata, capace di valorizzare le eccellenze produttive del territorio, le competenze culturali dei giovani delle nostre università per far prevalere le energie positive. E' il momento insomma di definire adesso un progetto di sviluppo dell’ Area Vasta che non serva solo a Lamezia o a Catanzaro, ma alla Calabria e al Mezzogiorno.

Lina Latelli Nucifero

 


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