Rigopiano, nuove rivelazioni dalle intercettazioni e dalla perizia della Procura
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FARINDOLA, 29 NOVEMBRE - "Arrivare fin lì è una bella tirata, se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci facciamo pure il bagno", così affermerebbe uno dei dipendenti dell’ANAS mentre parla al telefono con il responsabile della viabilità. Questa frase riassume il cinismo con il quale, un’ora prima della slavina, è stato accolto la richiesta di aiuto per il disastro annunciato. Dalle intercettazioni sono spuntati nuovi importanti dettagli per le indagini, mettendo così in luce sia la pessima gestione dell’emergenza, sia le richieste di aiuto e di serietà da parte di chi stava assistendo alla tragedia. [MORE]
"La gente sta morendo e voi non vi rendete conto" avrebbe affermato un esponente politico locale in una telefonata poi messa agli atti. Simile è un’altra richiesta d’aiuto, inviata via sms a colui che era stato delegato per la gestione degli spazzaneve e delle turbine: "Qui conteremo i morti x carenza di soccorsi, forse non vi state rendendo conto".
Oltre alle intercettazioni pubblicate nelle informative della Squadra mobile, dei carabinieri del Noe e di quelli della Forestale, nuovi dettagli si aggiungono agli atti giudiziari legati alla strage avvenuta nell’hotel Rigopiano il 18 gennaio di quest’anno, quando hanno perso la vita 29 persone a causa di una valanga che ha travolto la struttura. Secondo i periti della Procura di Pescara, infatti, l’hotel doveva essere evacuato due giorni prima rispetto all’incidente, quando i bollettini meteorologici avrebbero messo in preallarme a causa delle forte nevicate in arrivo. A ciò si aggiunge un’ombra di abusivismo a seguito delle ristrutturazioni avvenute qualche anno prima per aggiungere un centro benessere alla struttura.
[Foto: zonalocale.it]
Velia Alvich