Riforme, sospese le votazioni al Senato: scatta il "canguro"
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ROMA, 30 LUGLIO 2014 – L’ostruzionismo l’ha fatta da padrone durante la votazione notturna del Senato dove sono stati bocciati solo cinque emendamenti. Il disegno di legge sulla modifica del Senato doveva essere nuovamente discusso in mattinata, intorno alle 9:30, ma le pressioni dell’opposizione hanno convinto il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha spostare i lavori alle 11:30.
Via al "Canguro". Renzi: "sceneggiate di oggi per paura di perdere la poltrona"
L’attenzione nell’incontro mattutino si è spostato sul cosiddetto “canguro”, una interpretazione del regolamento che permette l’eliminazione simultanea di emendamenti simili a quello bocciato: di conseguenza, al termine della seduta notturna sono stati bocciati 1400 emendamenti sul totale di 8000 depositati. La scelta di applicare questo metodo all’art. 1 del ddl costituzionale, ha fatto scattare le proteste di Sel e del M5S che hanno richiesto la presenta in aula della giunta del regolamento, convocata in mattinata dal Presidente.
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Con l’utilizzo del “canguro” entro l’8 agosto si dovrebbe arrivare al termine della votazione, ma l’ostruzionismo Sel-M5S è fermamente deciso ha protrarre la votazione fino a settembre. Renzi, su Facebook, attaccata: “Gli italiani ci hanno chiesto di cambiare un sistema politico che non funziona più. Noi manteniamo la promessa, senza paura e senza mollare. Stiamo facendo le riforme perché la politica e i politici devono cambiare. E le sceneggiate di oggi dimostrano che alcuni senatori perdono tempo per paura di perdere la poltrona. Noi andiamo avanti e alla fine saranno i cittadini con il referendum a giudicare chi avrà ragione e chi torto. La nostra determinazione è più forte dei loro giochetti. Andiamo avanti pronti a discutere con tutti ma non ci faremo mai ricattare da nessuno”.
Rischio rissa al termine della seduta
Intanto, al termine della seduta notturna si è sfiorata una rissa tra i senatori del Pd e del M5S. Il sottosegretario alle riforme, Luciano Pizzetti, era già stato preso di mira in Aula dai senatori grillini, con offese verbali, ma in uscita dalla seduta, lungo i corridoi di Palazzo Madama, nella sala Mazzini e nella sala Garibaldi, i toni tra il capogruppo Luigi Zanda e Pizzetti sono andati in crescendo fino ad un avvicinamento fisico tra i due. L’intervento degli esponenti dei due partiti ha evitato il peggio.
Erica Benedettelli
[immagine da giornaleapollo.it]