Rifiuti, Campania: danno erariale per 27 milioni per omessa bonifica
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NAPOLI - I finanzieri del Nucleo polizia Tributaria comandato da Giovanni Salerno e la Corte dei Conti hanno accertato un danno erariale per oltre ventisette milioni di euro, per la mancata bonifica delle discariche in Campania che costò all’Italia una multa della Corte di giustizia europea in materia di rifiuti.[MORE]
Un danno dai molteplici risvolti negativi: oltre a gravare pesantemente sulle casse dello Stato infatti, la mancata messa in sicurezza delle discariche campane da anni ormai sta mettendo gravemente a rischio la salute dei cittadini e ha già prodotto i suoi danni sull’ambiente.
Nel mirino sindaci e funzionari della Regione, Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, due ex presidenti della Regione Campania e l'ex assessore all'Ambiente Giovanni Romano. In generale sarebbero oltre un centinaio i soggetti coinvolti dall’indagine.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Corte dei conti Donato Luciano, individuerebbe coloro ai quali sarebbe stato demandato il riassestamento delle discariche ma che, data la loro inerzia, avrebbero costretto l’Unione europea a sanzionare l’Italia nel dicembre 2014.
Italia che dovrà pagare una somma forfettaria di 40 milioni e penalità semestrali pari a 42,8 milioni di euro fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia. Sarebbero ben quarantotto i siti di sversamento situati in Campania e finiti nel mirino della Commissione europea.
Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti, i vertici degli enti preposti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie al risanamento delle discariche, nonostante i progetti di bonifica fossero stati finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo tra l’altro dalle risorse del POR Campania 2007/2013.
Un circolo vizioso ancora attivo da cui trapela una sconcertante situazione fatta di inefficienze burocratiche, disimpegno di fondi pubblici, perseguimento dell’interesse personale a scapito dell’erario, nonché di cittadini malati e di una bellezza naturale alla cui lenta distruzione contribuisce proprio chi dovrebbe rappresentarci.
Luna Isabella
(foto da leganorder.org)