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ANCONA, 28 FEBBRAIO 2016 – Dal prossimo 1 marzo non si vedranno più circolare le famose ricette cartacee. I ben noti foglietti arancioni saranno sostituiti da file elettronici che permetteranno al medico che prescrive un determinato farmaco, di prendere nota di tutti i dati necessari e di trasmetterli, attraverso un codice a barre, alla farmacia.
Come funziona, quindi, la ricetta elettronica? Tanto per le medicine, quanto per le visite, il medico dovrà compilare un modulo elettronico simile a quello già esistente. Alla ricetta sarà associato il nostro codice fiscale, in modo tale che le esenzioni vengano immediatamente segnalate. [MORE]
Proprio come per le ricette tradizionali, occorrerà portare il promemoria del modulo elettronico in farmacia. A quel punto, la lettura del codice a barre consentirà di decifrare immediatamente la richiesta del cliente. Nonostante la procedura sia elettronica, però, resterà in uso la fustella, ossia il tagliando che i farmacisti staccano dal medicinale e incollano sulla ricetta. Questo perché ancora non è stato possibile trovare un metodo che possa adeguatamente sostituirla.
I vantaggi della ricetta elettronica sono intuibili: oltre al risparmio di carta e alla velocizzazione delle procedure, i vari meccanismi di falsificazione dovrebbero essere così limitati. Tra l’altro, le ricette elettroniche avranno validità in tutte le farmacie, sia pubbliche che convenzionate, all’interno e all’esterno della regione di appartenenza. Si tratta di una novità interessante perché, fino ad oggi, le esenzioni erano valide soltanto entro certi limiti territoriali. In questo modo, invece, i dati saranno trasmessi per via telematica e la procedura di rimborso potrà essere effettuata senza troppi tempi di attesa.
Eppure, non tutti sono concordi sugli effettivi benefici di questa novità: “Dietro i vantaggi della dematerializzazione si cela un rovescio della medaglia”, avverte il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo. "Qualcuno ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket, adesso anche quelli di erogabilità e appropriatezza e quant'altro dovremo verificare.
(foto: wikipedia.org)
Sara Svolacchia