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MARINA DI PIETRASANTA, 22 AGOSTO – Dalla Versiliana di Marina di Pietrasanta, il leader del Pd Matteo Renzi ha parlato dei dissidi interni che da tempo vedono opposta la maggiorana e la minoranza, creando tensioni all’interno del partito. [MORE]
Le parole del premier sono tutte incentrate sulla minoranza e sulle azioni di Massimo D’Alema. Renzi ha dichiarato: "Se solo D'Alema avesse messo un decimo del tempo che ha messo per attaccare me per attaccare Berlusconi. D'Alema è in compagnia di Grillo, Berlusconi e Salvini, si sono ritrovati. Lui pesca sempre la carta di attaccare quello più vicino, prima è toccato a Prodi. E la riforma di D'Alema era molto più dura, il governo aveva molti più poteri. Se D'Alema vuole fare la battaglia per difendere i posti e magari tornare in Parlamento, auguri. Ma non si utilizzi il referendum per cercare la rivincita al congresso che si farà quando previsto".
L’obbiettivo del partito è, secondo le parole di Renzi, quello di esaudire una delle più importanti richieste degli italiani: la riduzione delle imposte. Il Premier ha dichiarato: "Dobbiamo cercare di continuare ad abbassare le tasse. Io però ci sono rimasto male, alcuni nel mio partito mi hanno detto che bisogna smetterla di abbassare le tasse. È assurdo. Ma come, per i cittadini le riduco poco. Bisogna dare più soldi ai pensionati, il rubinetto del deficit noi lo teniamo più chiuso degli altri, noi si è fatto il 2,3 del deficit, rispetto ai governi precedenti e a Francia, Spagna. Dobbiamo stare attenti per il debito alto, ma stiamo più attenti di tutti nella Ue".
Sulla questione riguardante gli 80 euro, Renzi ha fatto un mea culpa, parlando di un suo errore di comunicazione: "Il più grande errore di comunicazione che ho fatto è sugli 80 euro, ma è una cosa di sinistra, un atto di giustizia. Poi non è vero che li chiediamo indietro: 87 mila italiani hanno sbagliato a fare la domanda e devono quindi restituirli, 161 mila non hanno fatto la domanda e glieli stiamo dando in più. Certo, non bastano. Poi si sono fatti gli interventi sul lavoro con 193 mila posti di lavoro in più e ho l'invidia di Berlusconi che ha fatto un milione di manifesti, non certo di posti di lavoro. È evidente che ho qualche problema di comunicazione, se nessuno ci si fila".
(foto www.reporternuovo.it)
Elisa Lepone