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Renzi: "Partiamo dal lavoro. La crisi ha il volto di uomini e donne, non di numeri."

Rossella Assanti
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Renzi: "Partiamo dal lavoro. La crisi ha il volto di uomini e donne, non di numeri."
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ROMA, 24 FEBBRAIO 2014 - Il premier Matteo Renzi parla al Senato toccando quella ferita dell'Italia che non smette di sanguinare: la crisi. "Partiremo con il piano del lavoro. In Italia abbiamo il tasso di disoccupazione femminile più alto in Europa. La disoccupazione è pari al 12, 6%, quella giovanile al 41%. Questi non sono i numeri di una crisi, sono i numeri di un tracollo". Di fronte a quest'ultima, dura parola qualcuno ha osato "ribellarsi".

"Dobbiamo inventare nuovi posti di lavoro -continua il premier -. L'interesse nazionale è il posto di lavoro che si crea. Dobbiamo uscire da tutto questo. Dobbiamo uscire da quel penultimo posto che occupiamo nella classifica dell'OCSE. Questa crisi ha il volto di donne e uomini, non di numeri. Noi non offriamo parole, ma interventi. C'è bisogno di un cambiamento radicale e tempestivo. Io stesso ho provato a capire cosa significa incrociare lo sguardo di un padre che ha perso il lavoro. E cosa diciamo a questa gente? cosa diciamo a chi non ha nemmeno i soldi per mangiare una pizza fuori? Noi non siamo qui per urlare, ma per dare risposte. L'Italia deve diventare il luogo delle opportunità." 

Un tasto toccato con profondità da Renzi è stata anche l'Istruzione. "Bisogna ritornare a credere nell'educazione. Di fronte a questa crisi economica io voglio partire dalle scuole. Chi di noi tutti i giorni ha incontrato cittadini, insegnanti sa benissimo che c'è una richiesta, che è quella della riforma. Noi la faremo. Mi recherò personalmente, come facevo da Sindaco, nelle scuole per dare un segnale: è da lì, dall'istruzione che riparte il paese!"

Poi il Presidente fa una promessa, quella che lui chiama "una sfida di buonsenso" e dice: "Ogni centesimo speso dalla pubblica amministrazione deve essere reso visibile, deve essere pubblicato online. Questo permette la fidelizzazione tra il cittadino e noi politici. Gli italiani devono sapere dove finiscono i soldi di chi li rappresenta." Nell'intervento non manca il tasto della cultura definita da Renzi "il cibo dell'anima", parte proprio da quest'immagine per spiegare come "bisogna aprirsi agli investimenti privati e creare occupazione. Dobbiamo dimostrare che con la cultura si mangia. Abbiamo il migliore patrimonio culturale. Dimostriamo che essere italiani è un dono." Infine, il premier conclude con un pensiero ai due marò garantendo "l'impegno personale del governo".

(immagine da ogginotizie.it)

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Scritto da Rossella Assanti

Giornalista di InfoOggi

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