Renzi ottimista su riforme, più soldi nella Sanità e severe punizioni per caso Volkswagen
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ROMA, 26 SETTEMBRE 2015 - Il premier Matteo Renzi parla al Tg5 di riforme, Sanità, migranti e della vicenda Volkswagen che dagli Stati Uniti ha determinato un disastroso impatto sull'Europa, rendendo ancor più fragile un settore, quello dell’auto, in grado di muovere l’intera economia.[MORE]
La tempesta in cui è coinvolta la casa tedesca può comportare altresì pesati ricadute sui fornitori italiani di componentistica. Due giorni fa si è tenuta al Senato la conferenza dei Capigruppo, che ha fissato al 13 Ottobre il voto finale sul ddl Boschi, preannunciando il taglio alla valanga di emendamenti presentati dalle opposizioni. Sul percorso parlamentare del ddl Renzi è sempre più convinto che andrà secondo le previsioni, ma non nega che esistano degli ostacoli. “Non ci saranno problemi, le riforme vanno avanti - assicura Renzi -, l'abbiamo sempre detto e sempre fatto, ma c'è sempre un po' di preoccupazione nel mondo politico. Le riforme sono un tentativo di rendere il Paese più semplice e giusto, un po' meno politici e un po' più concretezza per i cittadini. I tempi vengono rispettati finalmente".
E "finalmente - continua Renzi - le riforme portano alla crescita economica del Paese, finalmente siamo al segno più, finalmente l'Italia non è più il problema: oggi nel mondo il problema sono gli altri, non più gli italiani". "Di questo - sottolinea il premier - dobbiamo essere felici e orgogliosi" perché "la principale riforma è restituire fiducia agli italiani. Se dopo tanto tempo gli italiani tornano a veder crescere i consumi è perché i tanti soldi che sono stati bloccati tornano a girare. E se si rimette in moto l'economia reale del Paese, diventiamo il Paese più forte d'Europa, anche più della Germania. Bisogna però finalmente avere fiducia nei propri mezzi".
Per quanto concerne la riduzione dei costi del comparto sanitario, "se i medici ci vogliono suggerire modi diversi per tagliare gli sprechi, saremo ben felici di ascoltarli senza che si arrivi allo sciopero" dichiara il presidente del Consiglio, mostrando anche in questo caso ottimismo sul fatto che "troveremo agevolmente un punto di intesa". Ma Renzi precisa: "Sulla Sanità noi stiamo mettendo più soldi, non meno. Ma quelli che mettiamo - osserva -, spendiamoli meglio". "Dovremo parlare anche con i medici - spiega ancora Renzi al Tg5 -, ma segniamoci i numeri: nel 2013 106 miliardi, nel 2014 109 mld, più 3%, nel 2015 110 miliardi e il prossimo anno 111 miliardi. I soldi per la Sanità non sono tagliati, ne abbiamo messi di più, ma la gente invecchia, ha bisogno di cure, quindi dobbiamo trovare criterio per fare cose che servono davvero".
Poi il premier commenta il caso Volkswagen, che assume in maniera imprescindibile rilevanza europea, ma ha anche ricadute nazionali. "Ne abbiamo già parlato alla cena del Consiglio europeo - racconta Renzi, alludendo con molta probabilità alla discussione con la cancelliera tedesca Angela Merkel -. Io credo che, come governo e rappresentante degli italiani, posso dire solo una cosa: le truffe si combattono sempre, qualunque sia il colore e la nazionalità di chi le fa. Qui non siamo in presenza di un disastro ambientale ma di una truffa. L'Italia chiede che sia punita severamente".
Oggi il presidente del Consiglio sarà a New York, dove prenderà parte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "E' il primo anno in cui l'Italia non ci va da osservata speciale – tiene a precisare con soddisfazione -, nessuno ha più dubbi su di noi e possiamo portare la nostra voce sulla grande questione degli immigrati e dei rifugiati". "Altri - sottolinea il premier - hanno cambiato opinione sui migranti, noi no: accoglienza sì, ma con regole. E prima di tutto va tutelato il diritto umano di salvare le persone. L'Italia da questo punto di vista è un punto di riferimento".
Luna Isabella
(foto da infooggi)