Renzi: «Manterrò la parola data». Bindi: «Perderà la primarie. Basta con questa rottamazione»
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RIGNANO SULL’ARNO (FI), 18 NOVEMBRE 2012 - Le primarie si avvicinano e gli animi in casa Pd si fanno sempre più accesi. Protagonisti del nuovo botta e risposta in casa del Partito Democratico sono il sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi, e la presidente del Partito Democratico e vice presidente alla Camera, Rosy Bindi.
Renzi, dal palco di Rignano sull’Arno, paese in provincia di Firenze che ha dato i natali al primo cittadino fiorentino, ha invitato i suoi sostenitori a dedicarsi attivamente alla politica: «Questo Paese è messo talmente male che uno di voi può candidarsi a fare il presidente del Consiglio. La politica la può fare ciascuno di noi, basta mettersi in gioco, e non è vero che ci sono unti del Signore. Questa volta si può davvero voltare pagina».[MORE]
Il sindaco ha poi confermato di «non voler accettare premi di consolazione» in caso di sconfitta alle primarie e ricorda un episodio di vita familiare: «Una volta mio nonno mi disse: “Fai quello che vuoi, ma se dai una parola mantienila”». A proposito della rottamazione, il cavallo di battaglia del sindaco fiorentino, Renzi ha precisato che «non riguarda gli anziani, ma quei politici che da più di 15 anni siedono in parlamento e che hanno accumulato vitalizi su vitalizi» riporta Il Messaggero
Matteo Renzi, poi, ha voluto mandare, a modo suo, i suoi omaggi alla Bindi: «So che martedì qui viene Rosy Bindi, io non ci sarò. È sempre così nervosa, ma salutatemela tanto».
Ai microfoni di SkyTg24, la replica di Rosy Bindi non si è fatta attendere: «È lui che è nervoso perché forse ha capito che non vincerà le primarie. Martedì tesserò le lodi di Renzi a Rignano, ma spiegherò anche perché io voto Bersani». La Bindi, poi, lancia una critica alla rottamazione proclamata dal candidato alle primarie: «Vorrei dire a Renzi: basta con questo disco rotto della rottamazione». L’opposizione all’idea di rinnovamento è in linea con l’intenzione non voler terminare la sua esperienza di parlamentare: «Chiederò una deroga al Pd per potermi ricandidare, perché voglio continuare a mettere a disposizione del partito la mia esperienza» aveva detto due giorni fa. Lo statuto del Pd, infatti, prevede che per restare in Parlamento più di 15 anni occorre presentare domanda di deroga agli organi di partito.
Rosy Bindi è in Parlamento da 18 anni e 216 giorni.
(Foto: rischiocalcolato.it)
Giovanni Gaeta