Renzi contro la Merkel: «Rispetteremo il 3%, ma rispetto la Francia. I Paesi Ue non sono studenti»
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LONDRA, 2 OTTOBRE 2014 - Da Parigi a Roma, passando per Londra, tutte le strade portano a Berlino, o forse contro.
Dopo la turbolenta giornata di ieri, sull’asse Parigi-Berlino, con l’annuncio del governo francese di non adottare ulteriori misure di austerità, optando per un aumento del debito superando così il famoso limite del 3% previsto dalle norme europee, e la rispettiva risposta della cancelliera tedesca Angela Merkel, «i Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere», quest’oggi da Londra è intervenuto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Se la Francia ha deciso così – ha affermato il premier al termine del colloquio con il primo ministro britannico David Cameron – avranno i loro motivi e io sto con Hollande».
Renzi: «Sono dalla parte della Francia. I Paesi non vanno trattati come studenti»
«Rispetto la decisione di un Paese libero – ha incalzato Renzi – o amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti». Sulla situazione italiana comunque il presidente del Consiglio precisa: «Noi rispettiamo i limiti che siamo dati del 3%, ma naturalmente per l’Italia la situazione è diversa».
Sul perché della trasferta londinese, che arriva a sei mesi dalla precedente nonché dalla sua elezione a premier, Renzi non manca nel dare spiegazioni: «Sono qui per presentare i risultati delle riforme. Ho promesso che sarei tornato e sono qui. Ringrazio Cameron per questo incontro a sei mesi esatti da allora». Nel pomeriggio il presidente del Consiglio incontrerà nel Comune della City gli investitori britannici, ai quali illustrerà il punto della situazione in Italia sul piano delle riforme.[MORE]
«La riforma dell’art. 18 è una grande riforma»
E se si parla di riforme è inevitabile il riferimento all’art.18 che tiene al momento banco nel panorama politico italiano: «La riforma dell’art. 18 è una grande riforma del mercato del lavoro e sarà molto apprezzata dagli investitori. Non è una battaglia ideologica – ha proseguito Renzi – e chi pensa che sia una mezza riforma non ha sentito la direzione del Pd o non en ha letto il testo».
(Immagine da theguardian.com)
Giovanni Maria Elia