Regno Unito: si dimette anche Priti Patel, ministro dello Sviluppo internazionale
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LONDRA, 9 NOVEMBRE - Priti Patel, ministro per lo Sviluppo internazionale del governo del Regno Unito, ha dato le dimissioni per aver mentito al primo ministro Theresa May su quattordici incontri avuti privatamente con rappresentanti del governo israeliano, lobbisti e uomini di affari. È il secondo allontanamento in pochi giorni di un ministro dal governo May, dopo quello della settimana scorsa che ha interessato Michael Fallon, ministro della Difesa, dimessosi per comportamenti molesti nei confronti di una giornalista e di una parlamentare. L’ennesimo momento di crisi per il governo di minoranza di Theresa May, impegnato su più fronti, compreso quello delicato e molto controverso della Brexit. [MORE]
Ieri la Patel ha dovuto interrompere un viaggio in Uganda ed Etiopia per incontrare Theresa May a Downing Street. L’incontro è avvenuto in serata ed è durato poco meno di sei minuti, al termine dei quali è stata confermata la notizia delle sue dimissioni. Patel ha ammesso di non avere raggiunto “gli alti standard che ci si aspetta da un ministro”, mentre May ha definito corretta la decisione del suo ministro, ricordando che Regno Unito e Israele hanno buoni rapporti ma che questi devono essere mantenuti attraverso i canali ufficiali e formali.
Nei giorni scorsi i media britannici avevano diffuso informazioni sugli incontri informali organizzati da Patel, in molti casi senza avere le autorizzazioni del governo o in assenza di resoconti formali al loro termine. Era per esempio emerso che ad agosto l’ex ministro avesse incontrato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, senza avvisare May e in assenza di altri funzionari del governo. Ad altri incontri aveva invece partecipato Lord Polak, un lobbista del Partito Conservatore piuttosto conosciuto.
Patel e May si erano già incontrati lo scorso lunedì, con l’ormai ex ministro che aveva fornito al premier britannico spiegazioni su quelle riunioni non ufficiali trapelate dai tabloid. La Patel aveva rassicurato Theresa May sulla propria buona fede, ma il giorno dopo erano emersi altri dettagli sui giornali britannici: Patel aveva chiesto ad alcuni funzionari del suo ministero di valutare la possibilità di finanziare iniziative umanitarie dell’esercito israeliano nei territori occupati delle alture del Golan, un’area contesa tra israeliani e palestinesi non riconosciuta dal governo britannico. Il ministro britannico aveva poi tenuto a settembre almeno due incontri privati e non autorizzati dal suo governo con rappresentanti governativi israeliani.
Claudio Canzone
Fonte foto: lantidiplomatico.it