Regione Lombardia, Maroni vara la giunta 3.0. Proteste di Ncd e opposizione per il secondo rimpasto
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MILANO, 10 DICEMBRE 2014 - È stata varata ieri la terza giunta regionale Lombardia sotto la presidenza di Roberto Maroni. Il tutto a seguito del secondo rimpasto in meno di due anni. Un rimpasto che, all’interno di una giunta di centrodestra, ha sostanzialmente coinvolto soltanto Forza Italia.
Non ci sono stati avvicendamenti che hanno, infatti, riguardato le altre forze politiche: Lega Nord inclusa. Il consigliere leghista Angelo Ciocca, a sorpresa, ha rinunciato a qualunque incarico, preferendo restare alla guida della commissione Attività produttive. Rimossi dai loro posti, gli assessori Alberto Cavalli e Paola Bulbarelli, ed il sottosegretario Maurizio Del Tenno.
A sostituirli sono Fabrizio Sala, nuovo assessore regionale all’Expo e all’Aler ed il bergamasco Alessandro Sorte, nuovo assessore alla Infrastrutture. Nominati anche i sottosegretari Alessandro Fermi, all’Attuazione del programma e ai Rapporti con l’Europa, e Giulio Gallera, Aler Milano e Città Metropolitana. I nuovi assetti stabiliti dal governatore Maroni, assieme alla coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, hanno suscitato le proteste degli altri due alleati: Ncd e Fdi.
«Una modifica delle deleghe e quindi dell’assetto della Giunta – ha affermato il capogruppo di Ncd, Luca Del Gobbo – richiedeva un passaggio politico e una condivisione che nei fatti non ci sono stati. Non possiamo accettare che venga creata dal nulla una nuova delega alla Città Metropolitana senza la convocazione di un tavolo politico per confrontarsi su opportunità e motivazioni di questa scelta». Inoltre, il Ncd, tramite una nota firmata dal suo coordinatore regionale, Alessandro Colucci, fa sapere che, in «totale dissenso» con il secondo rimpasto ha decido di «non partecipare alle sedute di commissione e non lavorerà su provvedimenti non contenuti esplicitamente nel programma elettorale sul quale i cittadini hanno espresso il loro voto e la loro fiducia».
Come detto, critche sono giunte anche da parte dell'altro alleato: Fratelli d'Italia. «Due rimpasti in Regione in due anni non sono utili - ha affermato in una nota il capogruppo Riccardo De Corato - appannano l'immagine del nostro lavoro. Non va bene scaricare sulle istituzioni le questioni interne, sarebbe stato molto meglio risolverle definitivamente lo scorso anno, quando Ncd uscì dal Pdl e quindi cambiarono alcuni meccanismi della maggioranza».[MORE]
Immancabile il duro commento dell'opposizione, con in testa il Pd che attraverso il suo capogruppo al Pirellone, Enrico Brambilla, ha definito il secondo rimpasto firmato Maroni «l'ennesimo tentativo di tenere insieme la maggioranza» ed è per tale ragione che chiede al governatore Maroni di riferire in aula.
(Immagine da ilgiorno.it)
Giovanni Maria Elia