Regione: celebrata la "Giornata della trasparenza 2018"
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CATANZARO, 17 DICEMBRE - L'assessore regionale al bilancio, con delega alla trasparenza e all'anticorruzione, Mariateresa Fragomeni, ha presentato, oggi pomeriggio, nel corso della "Giornata della trasparenza 2018" che si e' svolta nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro, il processo di evoluzione della trasparenza avviato dall'Amministrazione regionale.L'iniziativa e' stata organizzata dalla responsabile regionale della trasparenza e della prevenzione della corruzione Francesca Palumbo, la quale ha tracciato il bilancio delle attivita' relative alla trasparenza nella Giunta nell'anno 2018. Sulla migliore prassi regionale e sulla socializzazione dei decreti dirigenziale ha invece relazionato il segretario regionale della Giunta Ennio Apicella."A dire il vero, oggi avevo preparato un intervento un po' diverso, ma poi, gli eventi di stamattina, di cui, immagino, siate tutti a conoscenza, hanno cambiato le cose".Con queste parole l'assessore Fragomeni ha aperto il suo intervento prima di entrare nel tema dall'iniziativa ed ha aggiunto: "credo sia noto a tutti, dato che la maggior parte dei quotidiani ha aperto con questa notizia, che al presidente Mario Oliverio e' stato contestato il coinvolgimento in un'inchiesta della DDA su delle presunte irregolarita' negli appalti relativi alla realizzazione della funivia di Lorica. Nell'ambito di questa stessa inchiesta, nei confronti del presidente Oliverio e' stato disposto l'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore.
Ed e' proprio perche' oggi si parla di trasparenza che ho ritenuto doveroso, moralmente prima ancora che giuridicamente, iniziare cosi' questa giornata, con una vicenda che coinvolge il massimo rappresentante di questo Ente e sulla quale voglio subito dire che, come cittadina e, soprattutto, come assessore, ripongo sostanziale fiducia nel lavoro della magistratura e nel principio di leale e trasparente collaborazione tra le istituzioni. D'altra parte, devo confessare che la notizia mi ha colpito profondamente perche' so bene, avendo lavorato con lui fianco a fianco, negli ultimi mesi, quanto il presidente Oliverio sia attento e meticoloso nel rispetto delle regole e delle leggi per cui sono certa che riuscira' a chiarire la propria posizione"."Sentivo di dire le cose che ho detto - ha rimarcato poi la Fragomeni - ma oggi siamo qui per un preciso adempimento testualmente sancito dal sesto comma dell'art. 10 del decreto legislativo 33/2013 e per una qualificante sessione di lavoro, utile per tutti noi". Siamo passati - ha proseguito - da una trasparenza che, l'impianto della l. 241/90 concepiva come un requisito, o forse meglio come una delle linee guida, del procedimento amministrativo, ad una trasparenza che nella riforma del 2016 diventa un vero e proprio strumento di lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione".
"A questo fine, il legislatore ha percio' previsto, in due distinti interventi, altre due forme di accesso, che si vanno ad affiancare al tradizionale accesso agli atti riservato al soggetto interessato. Il c.d. accesso semplice introdotto dalla riforma del 2013 e "l'accesso generalizzato" introdotto nel 2016. Ed e' proprio quest'ultima modalita' di accesso che cambia completamente la prospettiva iniziale della legge del '90, dal momento che crea un vero e proprio 'diritto alla trasparenza' garantito da forme di accesso che hanno il fine di 'favorire forme diffuse di controllo'. C'e' dunque un importante cambio nell'approccio e nella ratio legis rispetto alla struttura del '90, che segna un importante passo in avanti nella costruzione di quella che, con un una metafora ormai istituzionalizzata, viene indicata come una "casa di vetro".L'assessore Fragomeni ha poi parlato della trasparenza quale strumento di lotta alla corruzione."La corruzione - ha spiegato - e' un fenomeno complesso che non si esaurisce solo nell'alveo del funzionario (o dirigente) che compie un atto contrario ai doveri del proprio ufficio, ma spesso si annida e si alimenta in quella palude di lungaggini e macchinosita' che fa impantanare l'azione amministrativa e finisce per creare la deprecabile consuetudine, anche culturale, secondo la quale, anche per vedersi riconosciuto un diritto, bisogna comunque "oleare gli ingranaggi.
E' per questo motivo - ha concluso - che strumenti come l'accesso generalizzato, la digitalizzazione dei decreti dirigenziali e, piu' in generale, la realizzazione dell'agenda digitale, oltre a rendere l'amministrazione piu' trasparente, devono servire a renderla anche piu' efficiente, piu' fruibile e piu' veloce".La dirigente Palumbo, dopo aver specificato che la Giornata della trasparenza ha rilievo amministrativo, e' entrata nel dettaglio del lavoro svolto "da tutti i Dipartimenti dall'amministrazione regionale". "Perche' tutti - ha specificato - sono coinvolti. Sintetizzare comunque su tutte le attivita' messe in campo in materia di trasparenza non e' facile. Il gap di trasparenza si puo' determinare non solo quando si pubblicano pochi dati ma anche quando se ne pubblicano troppi perche' non consentono ai cittadini di reperire i dati con facilita' e celerita'. Fondamentale - ha tra l'altro sottolineato la Palumbo - e' il contributo di Agenda digitale che si occupa di tutta la parte evolutiva del software di amministrazione trasparente attraverso la quale sara' possibile traghettare l'Amministrazione verso la completezza dei dati pubblicati per come previsto dalla legge".
"Sono indignato perche' credo che questo modo di procedere e' assurdo". Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, continua a respingere fortemente le accuse mosse con l'operazione "Lande desolate" con la quale gli e' stato notificato l'obbligo di dimora nel suo paese. Oliverio ha aggiunto: "Io ho speso la mia vita per affermare la crescita nella democrazia, nella liberta' e nel contrasto alle criminalita' organizzate di ogni tipo, per affermare la legalita' ed i diritti delle persone. Sono indignato, per questo ho dichiarato lo sciopero della fame, perche' i migliori alleati della mafia sono i polveroni, coloro i quali si erigono a paladini del contrasto alla criminalita', siano nella magistratura, nella politica, nella societa'. Non ci sono paladini da questo punti di vista. Un paladino c'e' ed e' Gesu' Cristo che e' al di sopra di tutti, non ci sono divinita' su questa terra, bisogna rispettare ed approfondire, valutare bene quando si assumono iniziative".
"Ho la coscienza a posto e la consapevolezza - ha dichiarato infine il presidente - di avere speso una vita per contrastare la criminalita' organizzata e non accetto da chicchessia che possa essere infangata la mia vita, il mio impegno politico dedicato all'impegno comune. Non lo accetto da nessuno e mi battero' fino in fondo, senza timori, perche' nessuno puo' pensare di intimidire".